IL MONDO DEGLI SCHüTZEN

DIE SCHüTZENWELT

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              IL TIROLO ITALIANO

                     

                          tratto da "Gli schützen tirolesi e trentini e la loro storia" di Franz-Heinz v. Hye, Bolzano 2002 - postilla del prof. mons. Lorenzo Dalponte - Edizione Athesia

 

           7. Il Giubileo del 2000

 

   Non pochi nel Trentino e in Italia esprimono la loro sorpresa per la costituzione di nuove Schützenkompanien. Le considerano comparse per lo meno anacronistiche se non antinazionali. Quali sono le ragioni che inducono un gruppo di uomini, in età giovane, con responsabilità di famiglia, a unirsi nelle compagnie? perché lo fanno?

   Certamente non solo per cameratismo, per far festa di quando in quando insieme o per farsi fotografare quando marciano. Li unisce la volontà di rileggere le lezioni del passato e di far rivivere importanti capitoli di storia locale. Senza di loro, troppi fatti, troppe vicende storiche delle vecchie generazioni resterebbero nell'ombra. La nascita di queste Schützenkompanien è una riscoperta del passato, è un ritorno al passato, perchè non lo si vuole dimenticare!

   La nostra epoca riflette una società molto distratta, priva di memoria, dimentica di quanto la memoria del passato possa risultare utile anche nel presente. Gli Schützen  si propongono di mantenere viva la ricchezza delle tradizioni della loro terra.  Hanno riscoperto territori sconosciuti, ripercorso strade dimenticate, esaminato criticamente vicende sommerse dal disinteresse e dall'errore. Senza rivalse nostalgiche o nazionalistiche. Rivalutando il contributo delle culture locali e la magnifica ricchezza delle peculiarità nazionali e regionali le Schützenkompanien vedono nell'Europa un tesoro, sottolineano somiglianze con le popolazioni vicine, anche di altri confini, ne rispettano la diversità.

   C'è di più! Ogni compagnia ha uno statuto chiaro e preciso che la vincola all'osservanza di precisi impegni sociali e religiosi, che esclude scelte politiche o adesioni partitiche. Esse, tutte, s'impegnano a testimoniare la fede in Dio, a difendere la famiglia come cellula primaria della società umana, a non danneggiare l'ambiente che li ha accolti e visti crescere.

   Nella preghiera recitata in occasione del Giubileo che il 16 dicembre 2000 ha riunito nel Duomo di Trento duemila Schützen del Trentino, del Sud e Nord Tirolo e dell'Alta Baviera, non si rivolgono nostalgicamente al passato ma da umili credenti invocano l'aiuto di Dio nella testimonianza della fede, nell'amore della famiglia, nella salvaguardia del creato.

   All'Arcivescovo monsignor Luigi Bressan, il comandante delle 13 compagnie trentine, Carlo Cadrobbi, anche a nome della Federazione nord Tirolese che raccoglie 253 compagnie e di quella SudTirolese che ne raccoglie 137 e a nome dei GebirgeSchützen della Baviera, affermava: "siamo venuti da lontano per celebrare il Giubileo della Redenzione Cristiana. Siamo entrati in questa bella Cattedrale di San Vigilio per un rinnovato incontro con il nostro Salvatore Gesù Cristo, per meritare un atto d'amore e di misericordia da parte di Dio.. Se ci leviamo la giacca che portiamo siamo gente semplice, siamo uomini e donne che affrontano ogni giorno un necessario lavoro, siamo contadini dei campi, operai delle fabbriche, impiegati negli uffici, persino insegnanti e accademici. Ci unisce la volontà di non dimenticare i nostri vecchi, di conservare l'eredità dei padri, di mantenere in vita importanti aspetti delle nostre tradizioni."

   Per le compagnie degli Schützen non conta solo l'anno civile, esse tengono presente anche quello liturgico - religioso che comincia con l'Avvento. Offrono alle parrocchie e alle famiglie le corone intrecciate di frasche verdi di abete rosso con le quattro candele che preannunciano la luce del natale. Preparano il cestino dei regalucci da portare agli anziani del paese, visitano le case di riposo, organizzano incontri culturali e procurano a se stessi, alle loro famiglie e ai simpatizzanti , serate di cameratismo e di allegria. Sanno vivere, e anche perché vivere, nella libertà e nella solidariatà

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