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Il Mondo degli Schützen
die Schützenwelt
 La pagina dedicata ai miei viaggi raccolta foto
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2024      
2024_04_17 Marzola. Breve escursione sui monti della città di Trento. Salita alla cima Chegul, Stoi del Chegul, cima Marzola nord, discesa passando dalla località Fontana de' Gai. foto / Bilder foto / Bilder
2024_04_04 Madonna della Corona. pellegrinaggio al Santuario Madonna della Corona da Brentino Belluno. Nel ritorno deviazione verso il ponte tibetano e ritorno a Brentino per il sentiero n. 674 foto / Bilder foto / Bilder
2024_02_03 Vienna e Salisburgo. Breve visita alla città di Vienna e Salisburgo. foto / Bilder foto / Bilder
2023      
2023_11_08 Trento. Visita ad alcune chiese e monumenti della città di Trento. Chiesa di Santa Maria Maggiore, Chiesa di San Pietro, palazzo Trentini e Museo Castello del Buonconsiglio. foto / Bilder foto / Bilder
2023_10_06 Croce del Chegul e monte Chegul. Per il Sentiero attrezzato Bertotti. Breve ma interessante gita, con grande panorama sulla Val d'Adige e sulla città di Trento. Tra le varie possibili vie di accesso al Chegul viene qui proposto il sentiero intitolato a Giordano Bertotti, attrezzato con cordini, staffe e scalette, che porta alla Croce del Chegul, una croce ben visibile da valle, situata su un balcone panoramico. E' raccomandabile l'attrezzatura da ferrata. Il giro merita di essere prolungato con la salita al Chegul, con vista panoramica sulla Valsugana. Accesso: da Povo, frazione di Trento, ci si porta al Passo del Cimirlo, poi si imbocca la strada per il Rifugio Maranza, fino al parcheggio in località Colmo. foto / Bilder foto / Bilder
2023_09_28 Ferrara. Esperienze Urbane alla scoperta della Storia Estense. Alla ricerca della Città Sacra, Visita guidata ai Monasteri Estensi di Sant’Antonio in Polesine e del Corpus Domini. Itinerario nei luoghi sacri della città medioevale e rinascimentale alla ricerca delle memorie della Beata Beatrice d’Este e di Santa Caterina Vegri. Ingresso nel Monastero Benedettino di Sant’Antonio in Polesine e, dopo aver attraversato il Castrum Bizantino, nel Convento delle Clarisse del Corpus Domini dove si trovano le principali tombe estensi, compresa quella della Duchessa Lucrezia Borgia. Tra le 15.00 e le 15.15 è stato possibile partecipare all’Ora Nona con la preghiera e il canto delle monache benedettine nel Monastero Benedettino di Sant’Antonio in Polesine. foto / Bilder foto / Bilder
2023_09_19 Spitz Verle. Salita al forte cima Vezzena o Spitz Verle. Partenza dal parcheggio passo Vezzena, passando per malga Marcai, salita per pendii erbosi fino a raggiungere il sentiero che passa sulle sommità. Da lì al forte, Magnifico panorama su tutta la Valsugana con il lago di Caldonazzo e Levico. e ritorno a passo Vezzena per il sentiero S.A.T.. Raggiunto Trento per la Kaiserjaegherstrasse, magnifico panorama. foto / Bilder foto / Bilder
2023_09_16 Ebbs (Austria) Altitudine: 475 m s.l.m e dintorni. Ebbs è un comune austriaco di 5 480 abitanti nel distretto di Kufstein, in Tirolo. Lo stemma del comune mostra una testa di un cavallo, che indica la lunga tradizione dell'allevamento di cavalli e il nome del paese: Ebbs deriva da "ad Episas", termine che si riferisce alla dea dei celti "Epona", la protettrice dei cavalli. Di fama internazionale è il Maso di Puledri Avelignesi Ebbs, la scuderia di puledri con il più grande allevamento di cavalli Haflinger d'Europa. foto / Bilder foto / Bilder
2023_09_11 Forcella Coldosè. Dal parcheggio per il rif. Cauriol sentiero che porta alla malga Calzenagol. Prima di arrivare alla malga si piega a destra e per labili tracce (non sempre visibili) fino ad intersecare il sentiero proveniente dal rif. Cauriol. Di quì sino alla forcella Coldosè e ritorno al rifugio Cauriol. Poi alla macchina. foto / Bilder foto / Bilder
2023_09_08 Rifugio Cauriol. Escursione al rifugio Cauriol, pian delle Maddalene, passo sadole, cima Castel dele Aie e ritorno. foto / Bilder foto / Bilder
2023_09_06 rifugio 7 Selle. Lagorai, Val dei Mocheni, partenza dal parcheggio Frotten, rifugio 7 Selle, passo dei Garofani, passo Palù, ritorno al parcheggio per val Palù. foto / Bilder foto / Bilder
2023_09_02 Mikulov. Breve visita alla città di Mikulov (CZ) foto / Bilder foto / Bilder
2023_08_19 Burg Mauterndorf. Già nel lontano IV° secolo d.C. al posto dell’odierno Castello di Mauterndorf stava una strada romana che passava attraverso Obertauern e conduceva fino all’antica città dei Romani Juvavum (Salisburgo). In un documento dell’imperatore Enrico II° risalente al 1002 è menzionata la costruzione di una stazione doganale. foto / Bilder foto / Bilder
2023_08_19 Burg Hohenwerfen. Nel 1077 l’arcivescovo Gebhard ordinò la costruzione delle fortezze Hohenwerfen, Hohensalzburg e della fortezza sul Petersberg a Friesach. Dal 1987 la costruzione fortificata viene gestita come attrazione turistica. L’evento di maggiore interesse della Fortezza Hohenwerfen è sicuramente la dimostrazione di volo della Falconeria storica. Falchi, avvoltoi, aquile e altri uccelli rapaci locali mostrano più volte al giorno le loro straordinarie abilità di volo e offrono un’introspezione nell’antica arte della falconeria.
YouTube   -   Burg Hohenwerfen
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2023_08_20 Salzburg e dintorni. Città di Salisburgo con il castello di Hellbrunn, Festung Hohensalzburg, DomQuartier Salzburg - mehr als ein Museum, Untersbergbahn bei Grodig, Abbazia di Nonnberg, Franziskaner Kirche, Kollegienkirche, Pfarrkirche St. Erhard, Restaurant Stiegl-Keller, chiesa di St Blasius
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2023_08_12 Hohe Tauern. Matrei Tauernhaus, Aussergschloess, Innergschloess. foto / Bilder foto / Bilder
2023_03_20 alcune città. Breve visita ad Asiago, Bassano del Grappa, Innsbruck foto / Bilder foto / Bilder
2023_03_10 Ala. Breve visita alla città di Ala (TN) foto / Bilder foto / Bilder
2023_03_02 Duomo (Cattedrale) di Trento. Visita alla chiesa più importante della città dopo i lavori di restauro. foto / Bilder foto / Bilder
2023_02_17 Mantova. Breve visita alla città di Mantova. Castello, palazzo ducale, torre dell'orologio, rotonda di San Lorenzo, chiesa di Sant'Andrea, biblioteca Teresiana. foto / Bilder foto / Bilder
2023_02_11-12 Trieste e Lubiana. Viaggio incontro 2023 Trieste e Lubiana, uno sguardo ad est. foto / Bilder foto / Bilder
2023_01_10 Madonna della Corona. Partenza da Brentino e salita la santuario. Proseguito poi per Ferrara di Monte Baldo, sentiero di ritorno per malga Orsa passando in seguito sul ponte Tibetano. Ritorno al punto di partenza. Il Santuario si trova a Spiazzi in una delle località più suggestive dell’alta Italia. Sorge aggrappato sulla roccia dei monti che lo circondano, a 774 metri sul mare, a strapiombo sulla valle dell’Adige. Documenti medievali attestano che già intorno all’anno Mille nell’area del Baldo vivevano degli eremiti legati all’Abbazia di San Zeno in Verona e che almeno dalla seconda metà del 1200 esistevano un monastero ed una cappella dedicata a S. Maria di Montebaldo accessibili attraverso uno stretto e pericoloso sentiero nella roccia. foto / Bilder foto / Bilder
2023_01_08 Ettal, Oberammergau, Linderhof.
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2023_01_03 Monte Calisio, biotopo le Grave. Il biotopo "Le Grave" occupa una superficie di 20,5 ettari nel territorio comunale di Civezzano, sull'Argentario (Monte Calisio), a 900 metri di quota foto / Bilder foto / Bilder
2023_01_01 Monte Calisio (Kalisberg). salita alla cima del monte Calisio (Trento) La cima faceva parte del complesso Festung Trient la fortezza invisibile. Esso appartiene al grande sistema di fortificazioni austriache al confine italiano. foto / Bilder foto / Bilder
2022      
2022_12_31 Santuario di Pietralba. Il santuario della Madonna di Pietralba (Wallfahrtsort Maria Weißenstein in tedesco, Santuarie de Baissiston in ladino) è uno dei principali santuari in Alto Adige, collocato a 1520 m s.l.m., tra i paesi di Nova Ponente e Monte San Pietro. Il santuario fu fondato nel 1553, dopo il ritrovamento della statuetta miracolosa, una Pietà in alabastro, effettuato da un contadino del luogo, Leonhard Weißensteiner (da cui il nome del santuario), al quale sarebbe apparsa la Vergine Maria, guarendolo dalla sua malattia. A titolo di ringraziamento, la Madonna gli avrebbe chiesto di erigere una cappella, dove coloro che lo volessero potessero andare a lodarla e invocarla. Tale cappella divenne ben presto molto frequentata, tanto che fu necessario costruire un edificio più grande; una vera e propria chiesa. foto / Bilder foto / Bilder
2022_12_30 Dos di Costalta (1.955 m). Salita alla cima da passo del Redebus (mt 1458), per malga Pèc e malga Cambroncoi. Ritorno per lo stesso itinerario. foto / Bilder foto / Bilder
2022_12_29 lago di Santa Colomba. I piccoli presepi lungo il sentiero che porta al lago. foto / Bilder foto / Bilder
2022_10_29 Verona. Breve visita a Verona città, il duomo con il suo complesso museale (Battistero, chiesa di sant'Elena e duomo), chiesa di San Tomìo, chiesa S. Tomaso Becket, chiesa San Anastasia foto / Bilder foto / Bilder
2022_10_28 Abbazia di Nonantola e duomo di Modena. Breve visita alle due bellissime chiese foto / Bilder foto / Bilder
2022_10_28 Carpi e Correggio. Visita alla città di Carpi e Correggio. A Carpi: la piazza dei Martiri, Palazzo Pio di Savoia castello rinascimentale trasformato da questa famiglia in un moderno palazzo signorile sviluppato intorno al cortile d’onore. Al suo interno è possibile ammirare il Museo del Palazzo (comprensivo di Appartamento nobile, Xilografia e Pinacoteca), le cui sale sono ricche di decorazioni ad affresco risalenti al XV e XVI secolo, e il Museo della Città, in cui viene illustrato lo sviluppo della stessa nel corso di 35 secoli di storia. Chiesa di Santa Maria in castello che si affaccia sul centralissimo Piazzale Re Astolfo. Questa chiesa si nota subito da lontano soprattutto per il suo campanile che svetta altissimo verso il cielo, ed è in stile romanico; fondata secondo la tradizione dal re longobardo Astolfo nel 752, venne ricostruita in epoca matildica e successivamente modificata da Alberto III Pio nelle attuali forme rinascimentali, e per questo è considerata la più antica della città. Al suo interno, si possono ammirare coloratissimi affreschi ben conservati posti nella navata e nell’abside. Purtroppo la Cattedrale di Maria Assunta era chiusa. A Correggio la chiesa di San Sebastiano costruita nel 1591 dall'omonima Confraternita. Correggio è un piccolo comune della provincia di Reggio-Emilia ubicato tra due torrenti, il Crostolo e il Tresinaro. L’origine del nome è infatti legata alla cosiddetta “corrigia“, ossia il lembo di terra situato in mezzo alle acque delle antiche paludi del territorio. foto / Bilder foto / Bilder
2022_10_02 Benediktinerstift Admont. L'abbazia di Admont è un monastero benedettino fondato nel 1074, posto al centro dell'Austria fra i monti della Stiria, che contiene al suo interno la più grande biblioteca monastica del mondo dove trovano posto oltre 180 000 opere, alcune risalenti al VIII secolo. L'abbazia fu fondata nel 1074 da Ottocaro I di Stiria e da Gebhard arcivescovo di Salisburgo, che inviò dei monaci dalla prestigiosa abbazia di San Pietro. Nel 1152 andò quasi distrutta a causa di un grosso incendio e fu tempestivamente ricostruita con il contributo determinante dell'allora arcivescovo di Salisburgo, sant'Everardo. La biblioteca dell'abbazia, iniziata alla metà del Settecento, fu terminata nel 1776 sotto l'imperatrice Maria Teresa d'Austria. Consiste in un imponente edificio in stile rococò, con dimensioni da cattedrale: 79 metri di lunghezza per 14 metri di larghezza, è stata definita anche come l’ottava meraviglia del mondo. L'enorme e splendida sala è illuminata da sette eleganti cupole decorate con affreschi allegorici in Trompe-l'œil realizzati da Bartolomeo Altomonte, che celebrano la scienza e la religione. Un gruppo di sculture rappresenta il Giudizio Universale, un tema classico della discussione teologica del XVIII secolo. Oggi nella biblioteca benedettina sono raccolte 180 000 opere, fra le quali 1400 manoscritti, alcuni dei quali risalenti all'VIII secolo, e 530 incunaboli.
Mostre presenti:
Wir Friedrich III. & Maximilian I. - Kulturgut Bewegt! due imperatori del periodo di transizione dal Medioevo ai tempi moderni. Federico III e Massimiliano I della Casa d'Asburgo - padre e figlio. Questa mostra speciale con il sottotitolo "Il tuo mondo e il tuo tempo". Nella struttura complessiva dei numerosi reperti, Federico III. e Massimiliano I. possono essere vissuti nella loro importanza per lo sviluppo della monarchia asburgica. 200 reperti aiutano a comprendere meglio la vita e l'opera dei due imperatori e dei loro compagni (ad esempio il cavaliere Florian Waldauf, Siegmund von Dietrichstein, Wolfgang von Polheim), così come questo periodo di sconvolgimenti e cambiamenti. Potente, simbolico e ricco di storia, sono presenti ritratti espressivi, dipinti su tavola e sculture, approfondimenti sulla cultura del vivere e del mangiare, armi e armature per la caccia, i tornei e la guerra, tesori numismatici, pietre araldiche, targhe funebri, specialità epigrafiche, lusso documenti e sigilli, manoscritti importanti e artigianato "fiorente". La mostra speciale consiste in una sequenza di tre sale di presentazione. Conducono all'imperatore in trono Federico III. che ti aspetta in un'atmosfera imperiale!
Mostra Speciale In Sala Scrittura, potenza e “nuovi media” sulla soglia dei primi tempi moderni. Durante il suo regno, l'imperatore Massimiliano I incaricò importanti studiosi e artisti di riferire sulle sue azioni e fondamenti con parole e immagini. In questo modo la sua memoria, il suo "memoriale", dovrebbe essere assicurata per i posteri e costituire un esempio per i futuri principi. Ha utilizzato nuove tecniche e strategie che sono state sviluppate alle soglie della prima età moderna. Quando una persona muore, il suo lavoro non segue immediatamente [...] Chi non fa memoria durante la sua vita non avrà memoria dopo la sua morte e la stessa persona sarà dimenticata con le campane. Dal "Weißkunig"
Kunsthistorisches Museum Il Kunsthistorisches Museum contiene importanti reperti dal romanico al rococò, dipinti, sculture, tessuti e molti altri oggetti dei paramenti o della camera d'arte dell'Abbazia di Admont. Nell'area d'ingresso, il visitatore è “accolto” da una rarità acquisita solo di recente: una Madonna con Bambino gotica del XV secolo, realizzata da Jakob Kaschauer. La Camera dei Paramenti: Tra i paramenti religiosi di varie epoche figurano la cosiddetta Gebhardsmitra (fine XIV secolo) e una casula (XVI secolo). Il clou della collezione tessile è l'ampia opera del benedettino Admont Benno Haan (1631-1720). Creò per l'Abbazia di Admont un patrimonio di abiti liturgici e insegne, ogni pezzo di inestimabile valore e di altissima qualità. Vedi un contributo a "Ornati di Frater Benno Haan". Oltre ai paramenti ricamati, il Kunsthistorisches Museum conserva vetrate e dipinti su tavola del XV secolo, un altare portatile (1375), il bastone Gebhard con conchiglia d'avorio (XII/XIII secolo), il bastone di un abate ricavato da un dente di narvalo (intorno al 1680), il magnifico ostensorio festivo barocco, calici, croci pettorali degli abati, oltre a dipinti di importanti pittori barocchi austriaci come Martin Johann Schmidt ("Kremser Schmidt"), Martino e Bartolomeo Altomonte, Johann Lederwasch, e molti di più Una sala separata è dedicata allo scultore del monastero Josef Stammel (1695-1765). Gotik Museum Importanti sculture medievali, dipinti su tavola e vetrate della Collezione Mayer. La nuova e unica mostra permanente gotica della Collezione Mayer è aperta ai visitatori durante gli orari di apertura. Titolo della mostra permanente: "Close to Heaven - Art of the Middle Ages" - con 85 reperti gotici della Collezione Kuno Mayer. Ciò che unisce tutte queste opere è la forma bella, armoniosamente equilibrata e l'espressione adorabile e delicata dei volti e dei gesti. Naturhistorisches Museum Il Museo di Storia Naturale è stato ricostruito dopo il devastante incendio del 1865 dal padre benedettino Admont Gabriel Strobl, 20 anni, tra il 1866 e il 1906. Nel suo lavoro scientifico, Strobl ha costruito una vasta collezione di insetti con circa 252.000 esemplari. Con oltre 50.000 oggetti, il solo stock di Ditteri è una delle collezioni più importanti d'Europa. Durante i suoi 44 anni di attività, padre Gabriel Strobl ha acquisito gli oggetti della collezione che ora possono essere ammirati nel Museo di Storia Naturale, parzialmente di nuova concezione, attraverso il proprio collezionismo, attraverso scambi, acquisti e sotto forma di donazioni.
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2022_09_26 lago Smeraldo - rio Sass. Il lago Smeraldo è un piccolo specchio d’acqua a pochi passi dal centro storico di Fondo. L’origine del lago Smeraldo è abbastanza recente, risale infatti al 1964, quando venne creato artificialmente a scopo turistico. Per farlo venne sbarrato il corso del rio della Malga, dando vita a uno specchio d’acqua che occupa una superficie di circa 10.000 metri quadrati. Rio Sass è il Canyon di Fondo, profondo orrido che taglia in due l'importante centro dell'Alta Val di Non. Dal 2001 è percorribile grazie a passerelle e scalette, per andare alla scoperta di acque vorticose, cascate e marmitte dei giganti, fossili, stalattiti e stalagmiti. Un dislivello di 145 metri, 1200 gradini. foto / Bilder foto / Bilder
2022_09_26 Santuario di San Romedio. Il santuario di San Romedio è un santuario dedicato alla figura dell'eremita San Romedio, situato su un ripido sperone di roccia, nello splendido scenario naturale della Val di Non, nei pressi di Sanzeno, ma nel territorio comunale di Predaia. Il santuario è costituito da cinque chiese costruite nell'arco di circa novecento anni fra il 1000 e il 1918. Le cinque chiese sono state costruite a ridosso di una ripida parete di roccia e sono unite tra loro dai 130 gradini di una spettacolare scalinata. Esso è visitato annualmente da circa 200 000 pellegrini, ed è custodito da due frati dell'Ordine di San Francesco d'Assisi. La chiesa originaria intitolata a san Romedio sorse attorno al 1000 sulla tomba del Santo, con le pietre portate fin lassù dagli antichi pellegrini. Il culto a san Romedio venne riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa nel 1300 e la devozione al Santo si incrementò molto nel XV secolo, quando il santuario venne affollato da molti pellegrini che portavano ex voto. Nel 1489 fu iniziata la costruzione della seconda chiesa dedicata a san Giorgio. Poi nel 1514 fu costruita la chiesa di san Michele e nel 1536 la chiesa maggiore di san Romedio. Della stessa epoca (XVI secolo) è anche il campanile, sempre in stile gotico-clesiano. Per ultima fu eretta nel 1918 la chiesa dell'Addolorata, in segno di ringraziamento alla Vergine per la quiete ritrovata dopo la tragedia della prima guerra mondiale. Nel luglio del 1809 il patriota tirolese Andreas Hofer, cattolico molto devoto, si recò in pellegrinaggio a San Romedio per invocare la protezione del santo prima di iniziare la sollevazione popolare contro l’invasione dei francesi e bavaresi.[senza fonte] Questo avvenimento è ricordato da una targa all’ingresso del santuario e ogni anno gli Schützen di tutto il Tirolo si ritrovano al santuario per una celebrazione e una messa. La festività di san Romedio martire si celebra il 15 gennaio. foto / Bilder foto / Bilder
2022_09_25 chiesa di Villa Lagarina. Tesoro barocco del Trentino. La Chiesa Santa Maria Assunta di Villa Lagarina, ricordata già dalla fine del XII secolo, fu completamente trasformata nei XV e XVI sec. dalla famiglia Lodron. L’antica costruzione gotico-romanica a tre navate divenne così una splendida chiesa barocca ad un’unica navata. L’altare maggiore, stupendo, è opera dei celebri fratelli Benedetti di Castione (1700). Di scuola castionese, anche gli altri altari laterali. Gli affreschi, i dipinti e le decorazioni dell’interno sono opera del Costantini (1579), di Gaspare Antonio Baroni (1679), di Nicolò Dorigatti, di Antoni Gresta, di Giacomo Pellegrini e del Cavenaghi. Sul lato settentrionale della navata si apre la cappella di San Ruperto, un gioiello d’arte decorato con preziosi stucchi ed affreschi in stile barocco. La cappella fu voluta da Paride Lodron come monumento funebre nel 1629. Il progetto è dell’architetto comasco Santino Solari, che costruì il Duomo di Salisburgo, mentre gli oli su rame sono del fiorentino Arsenio Mascagni. foto / Bilder foto / Bilder
2022_09_22 Primiero e passo Rolle. Visita al paese di Mezzano, Fiera di Primiero, passo Rolle e val Venegia. Spettacolari panorami sul gruppo delle pale di San Martino. foto / Bilder foto / Bilder
2022_09_21 Lago di Garda. Pranzo a Tenno presso il ristorante "Acetaia del Balsamico Trentino" con vista sul lago di Garda Visita al Borgo Medievale di Canale di Tenno e lago di Tenno. Passo Ballino. Visita al forte di Cadine. Il Forte venne costruito tra il 1860 e il 1861 da Gustav Hermann, maggiore del genio militare di Trento. Aveva il compito di bloccare l'accesso a Trento e alla valle dell'Adige. Il forte è una tagliata stradale in conci di pietra calcarea, dotato di casematte per l'artiglieria e fuciliere. La via d'accesso alla città non era chiusa solo da un portone, ma dall'intera costruzione: è questo che rende unico il Forte di Cadine. foto / Bilder foto / Bilder
2022_09_20 Val di Funes - Villnöß Tal. Santa Magdalena, Zanseralm, Würzjoch - passo delle Erbe, Gadertal - Val Badia, Brixen. foto / Bilder foto / Bilder
2022_09_19 Pietralba - Parrocchia di San Michele Arcangelo - San Michele all'Adige, Pietralba, passo Lavazè e passo Oclini foto / Bilder foto / Bilder
2022_09_08 Tortoreto Alta ed Atri. Breve visita alle due cittadine. foto / Bilder foto / Bilder
2022_09_02 foca del Salinello - Giulianove foto / Bilder foto / Bilder
2022_08_30 Corno Grande. Gran Sasso, Corno Grande vetta occidentale mt 2.912 via normale da Campo Imperatore. Il Corno Grande è una montagna italiana. Si tratta della più elevata cima del massiccio del Gran Sasso nonché dell'Appennino e sorge in Abruzzo nel territorio dei comuni di Pietracamela e Isola del Gran Sasso, Si trova all’interno del parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. foto / Bilder foto / Bilder
2022_08_19 Salisburgo. Breve visita alla città. foto / Bilder foto / Bilder
2022_08_13 Monte Croce (mt 2.490) Lagorai. Dal parcheggio di malga Stramaiolo si prende direzione rifugio Tonini, poi per la cima Rujoch. Dopo un po' si incrocia il bivio che porta al passo Scalet (sentiero 340 pio 460) e quindi al Monte Croce (Kreuzspitze) 2.490. Ritorno al passo Scalet e quindi per sentiero lungo la Gresta al monte Baitol (Baracche austriache). Poi al passo val Mattio si riprende il sentiero 340 che riporta al rifugio Tonini e quindi al parcheggio della malga Stramaiolo. foto / Bilder foto / Bilder
2022_08_11 Sasso Rotto (Lagorai). Giro ad anello. Partenza dal parcheggio loc. Frotten (Palù del Fersina), rifugio Sette Selle, cima Sette Selle, Sasso Rotto, lago di Erdemolo, parcheggio foto / Bilder foto / Bilder
2022_08_09 cima Busa Alta. Dal rifugio Cauriol alla cima mt. 2.513 foto / Bilder foto / Bilder
2022_08_06 Schnann am Alberg. Il paese con le sue cascate. foto / Bilder foto / Bilder
2022_08_04 La cima Cece con i suoi 2754 metri s.l.m. è la cima più alta del Lagorai e fa da sparti acque tre la Val di Fiemme e la Valle del Vanoi. Lungo il sentiero che porta alla cima Cece sono presenti delle fortificazioni e trincee della prima guerra mondiale. Dal ponte Valmaggiore per il sentiero 336 risalita verso il lago Cece, malga Caserina ed omonimo lago. da qui verso la forcella Cece (mt. 2.393) dove si incontra il sentiero 349. Piegato a destra, con alcuni saliscendi si attraversa il solitario versante nord del monte Cece fino ad arrivare ad incontrare, sulla spalla mt. 2.600, il sentieri per la cima. Ritorno alla spalla e discesa verso il bivacco Paolo e Nicola sulla forcella Valmaggiore (mt. 2.180). Da qui in discesa verso loc. Laghetti e quindi alla malga Valmaggiore, poi per strada fino alla macchina. foto / Bilder foto / Bilder
2022_07_31 Monte Cauriol mt. 2.494. Dal rifugio Cauriol salita fino al passo sadole, un pò prima si gira a sinistra e si raggiunge l'inizio della via austriaca. Alla forcella salita alla cima. Discesa per la via italiana fino a raggiungere nuovamente il passo Sadole, da qui ritorno al rifugio. foto / Bilder foto / Bilder
2022_07_29 Monte Rujoch (mt.2.415). Giro ad anello, partenza da malga Stramaiolo, passo Polpen fino alle due cime del monte Rujoch. Discesa verso il rifugio Tonini e ritorno al punto di partenza. foto / Bilder foto / Bilder
2022_07_16 Tauerhaus, Venedigerhaus Innergschlöss foto / Bilder foto / Bilder
2022_07_15 Deferenggental. Bloshutte (1.800 mt) e Geigensee (2.409 mt) foto / Bilder foto / Bilder
2022_02_26 Klagenfurt. Una breve visita alla città foto / Bilder foto / Bilder
2022_02_08 varie foto di montagna. Foto di alcune uscite in montagna. Altfasstal, dosso di Costalta, val Canali, monte Rujoch, monte Croce. foto / Bilder foto / Bilder
2021      
2021_11_24 Burrone Giovanelli. Da loc. Ischia (mt. 234) lungo il burrone Giovanelli a loc. Monte "Bait dei manzi" (mt 892), al "baito Aiseli" (mt. 1.416). Discesa ai monti di Mezzocorona e ritorno al punto di partenza. foto / Bilder foto / Bilder
2021_11_22 Madonna della Corona. Da Brentino salita per il sentiero del pellegrini al Santuario Madonna della Corona (mt. 775). A seguire salita a Spiazzo, Ferrara di Monte Baldo (mt. 856), e per il sentiero naturalistico a Malga Orso e ritorno a Brentino. foto / Bilder foto / Bilder
2021_10_30 Monte Baitol e Rujoch. Partenza dal parcheggio malga Stramaiolo, rif. Sprugio (mt. 1.906), busona di Val Mattio (mt. 2.160), passo Scalet (mt. 2.212), Monte Baitol (mt. 2.318) baracche austriache, passo di val Mattio (mt. 2.278), Schliverai Spitz (2432 m), Rujoch mt (2.415), cima Oltmon (uomo vecchio mt. 2.233), passo Polpen (mt. 1.939), parcheggio.
YouTube   -   panorama dal monte Baitol
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2021_10_28 Lago di Braies e val Casies. Giro al lago di Braies e puntatina in val Casies. foto / Bilder foto / Bilder
2021_10_27 Colbricon. Partenza da malga Ces (mt. 1.670) per il sentiero 348 ai Laghi di Colbricon (mt. 1.922) poi al passo Colbricon (mt. 1.908). Da qui lungo il sentiero 349 alla forcella Colbricon (mt. 2.420) ed alla forcella Ceremana (mt. 2.428). Da quì fino al bivacco Aldo Moro ( mt 2.565) andata e ritorno. dalla forcella Ceremana per il sentiero 327 verso punta Ces (mt. 2.235). Da quì ritorno alla malga Ces seguendo la pista di discesa.
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2021_10_13 rif. Sette Selle - lago Erdemolo. Giro circolare con partenza dal parcheggio Frotten di Palù, Rifugio Sette Selle (mt. 2.014) cima di Sette Selle, Sasso Rotto, forcella Sasso Rotto (mt. 2.285), Sasso Rosso, forcella di Conella (mt. 2.198), forcella Cavé (mt. 2.184), forcella del Lago (mt. 2.218), pizzo Alto (mt. 2.264), lago Erdemolo (mt. 2.024), parcheggio.
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2021_10_08 cima d'Ezze (mt. 2.351). Dal parcheggio Frotten (Palù del Fersina) al rifugio Sette Selle (mt. 2.014). Lungo il sentiero n. 343 alla forcella d'Ezze (mt. 2.270) alla cima d'Ezze (mt. 2.351) da quì al passo dei Garofani (mt. 2.150) e di nuovo al rif. Sette Selle e quindi al parcheggio.
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2021_10_02 Jacobspitze (mt. 2.741). La vetta è la più elevata dell’intera catena orientale delle Alpi Sarentine, e ciò significa che costituisce un belvedere di prim’ordine. Da Durnholz dopo il lago lungo la valle Seebbachtal (sentiero n. 16) fino a Flaggerscharte (mt. 2.436). da quì lungo il sentiero n. 13b alla cima (mt. 2.741). ritorno e pausa al rifugio Marburgerhutte (Flaggerschartehutte) (mt. 2.481). Ritorno per la via dell'andata.
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2021_09_28 cima Litegosa mt. 2.548 (Lagorai). Dal rifugio Cuariol lungo la val Sadole fino al passo Sadole (mt. 2.066). Da quì lungo la Busa del Castel, il Frate, passo Litegosa (mt 2.261 qui presenza della croce An der Font) fino alla cima. Ritorno per lo stesso itinerario.
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2021_09_24 Saldurseen e Bildstockjöchl“ di Mazia (3117m). Da Tartsch (poco sotto Mals-Malles) si risale in macchina tutta la valletta di Matsch fino all’albergo Glieshof (1807 m). Si continua sul sentiero 1; alla malga superiore (Innere Matscher Alm 2022 mt) si svolta a destra sul sentiero 4, che sale verso est nel bosco rado, e poi verso nord, toccando una bella sorgente, fra detriti e massi, fino ai tre laghi inferiori (2747 m; ore 2.30). Proseguendo, si raggiungono in pochi minuti i laghetti mediani e dopo una buona mezz’ora, su ghiaione e brecciame, quelli superiori (2900 m). Dalla forcella senza nome su 3000m il percorso n°1 in ca. 20-30 min. Ci porta sul „Bildstockjöchl“ di Mazia (3117m) e da lì si prosegue per la Val Senales. Ritornando alla forcella si scende al rifugio Oberettes (mt. 2.670 solo x esperti) da qui per comodo sentiero di ritorna al Glieshof. Il gruppo di laghetti più alto del Sud Tirol, la piattaforma con i laghi „Saldur“ si trova ai piedi dei dentati, ripidi e ghiacciati dei Monti Saldur. Sette laghi di alta montagna di rara bellezza decorano il panorama. Nelle sue acque cristalline si rispecchiano i ghiacciai imbiancati delle cime Saldur e Lazaun.
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2021_09_22 cima d'Asta (mt. 2.847). Partenza dalla chiesetta Pront mt 1058 lungo la cresta Col del Vent (vecchio sentiero asburgico), passando per la forcella lago Negro (mt. 2.322), forcella Col del Vent (mt. 2.496) cima d'Asta (mt. 2.847). discesa lungo il Vallon di cima d'Asta, forcella di Val Regana ( mt. 2.043). Ritorno alla chiesetta per la Val Regana. (dislivello in salita mt. 2.000 ca - durata 9.30). Bellissimo itinerario, anche se decisamente lungo, che consente di avvicinarsi alla Cima d’Asta per un percorso non solo molto meno frequentato rispetto all’affollata via normale, ma anche molto molto più panoramico. foto / Bilder foto / Bilder
2021_09_20 Fregasoga e monte Croce. Da Brusago salita a malga Fregasoga (mt- 1.675), di seguito malga Vasoni Alta (mt. 1.972), passo di Vasoni (mt. 2.047), Pala delle Buse (mt. 2.412), Monte Fregasoga (mt. 2.452) discesa a passo Fregasoga (mt. 2.219) di qui per detriti alla forcella dopo il monte Camin, salita al Monte Croce (mt. 2.490) per il canalone di detriti. Discesa al passo Scalet (mt. 2.212) e ritorno a Brusago per la val del Mattio. foto / Bilder foto / Bilder
2021_09_17 Hintere Schöntaufspitze mt. 3.325. Partenza dal posteggio in fondo alla Marteltal lungo il sentiero n. 151 che risale la Madritschtal fino alla forcella Madritsch Jochl mt. 3.123, quindi salita alla cima Hintere Schöntaufspitze mt. 3.325 (punta Beltovo di dentro). Stupenda vista sull’Ortler, Monte Zebru, Königs Spitze, Cevedale, Cime le tre Venezie, Zutritt Spitze.
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2021_09_15 Gleck (Collecchio mt. 2.957). Da Hl. Gertraud (Ultental mt. 1.385) per il sentiero n. 108 fino al Rabbi Jochl mt. 2.460 (o Haselgruber Joch) e quindi al rifugio Haselgruberhütte am Rabbijoch (Rifugio Lago di Corvo mt. 2.425). Da qui per il sentiero 145 al monte Gleck (Collecchio mt. 2.957). Discesa per il n. 145 fino alla Schwarzen Joch (mt. 2.833) quindi per il 107 discesa al Schwarzsee. Giuinti quasi a Weissbrunnsee sempre per il sentiero n. 107 al lago Fischersee (lago dei pescatori) fino alla Fiecht Alm (mt. 2.036) quindi sempre per il sentiero n. 107 si ritorna a Hl. Gertraud. (ca 8 ore) foto / Bilder foto / Bilder
2021_09_10 Pfossental. Dal parcheggio presso Jagerrast lungo la Pfossental, passando per la Rableid Alm, Eishof fino al Eisjochl (mt. 2.908). piccolo giro verso la cima Hohe Wilde (mt. 3.482) e ritorno per la stessa strada. foto / Bilder foto / Bilder
2021_09_08 Ridnauntal. Partenza dal Museo Provinciale delle Miniere (mt. 1.426) sentiero n. 9 a Burkartsklamm (mt. 1.705), quindi sentiero 9a alla malga Aglsalm (mt. 2.004), al lago Pfurnsee (mt. 2.457). Hoher Trog (mt 2.833), Magdeburger Scharte (mt. 3.110) ritorno al Hoher Trog, rifugio Teplitzerhutte (mt. 2.586), Grohmann Hütte (mt. 2.254), Aglsbodenalm (mt. 1.717), ritorno al parcheggio. foto / Bilder foto / Bilder
2021_09_06 Seefeld Spitze. Altfasstal - Meransen. Partenza dal Parcheggio Altfasstal, Moser Alm, Kleine Gitsch, Valzerer Joch, Seefeld Alm, Seefeld Spitze (mt. 2.717), Grosser See, Wiesenhutte, Parkplatz. foto / Bilder foto / Bilder
2021_09_02 Landshutte Europa Hűtte (mt. 2.693) Pfitschtal . Salita al rifugio da Platz (mt. 1.400 ca). Tentata salita alla cima Kraxentrager mt. 2.998) arrivati sull'anticima la presenza di neve ghiacciata sulle rocciette ne ha sconsigliato la prosecuzione. Ritorno per il sentiero che porta al Pfitscher Joch (passo Vizze) fino alla deviazione per St. Jakob (St. Giacomo). La storia di questo rifugio. Esso venne costruito sul finire del secolo scorso dalla sezione dell'Alpenverein di Landshut, antica città ducale della bassa Baviera. Dopo aver provveduto alla costruzione del sentiero di accesso, l'alta via di Landshut, nell'estate del 1887 fu dato il via ai lavori. Il rifugio, costruito proprio sullo spartiacque, fu inaugurato nell'agosto del 1899. Tre anni dopo, in considerazione del notevole afflusso di alpinisti, il rifugio venne ampliato. Scoppiata la prima guerra mondiale il rifugio venne abbandonato. Per uno dei tanti capricci della storia, con il trattato di St. Germain il rifugio venne spaccato in due dal passaggio della linea di confine. E così due terzi del manufatto si vennero a trovare in territorio italiano e l'altro terzo in territorio austriaco. Il rifugio è stato ricostruito e solennemente inaugurato nel settembre del 1989 e rinominato rifugio Europa. foto / Bilder foto / Bilder
2021_09_01 alpe Cermis. Salita con gli impianti fino al Palos del Cermis. Quindi per sentiero salita alla cima Cimon del To della Trappola (mt. 2.401). Discesa al lago Bombasel (mt. 2.268), salita alla forcella del Macaco e discesa verso il Valon. Quindi risalita fino ai Laghetti di Lagorai ( mt. 2.270). Ritorno per la stessa via. foto / Bilder foto / Bilder
2021_08_28 Baden-Württemberg. Alcune città. Kloster Hochsenhausen, Biberach an der Riß, Zwiefalten, Weil der Stadt, Merklingen, Hohenzollernschloss Sigmaringen, Ravensburg. foto / Bilder foto / Bilder
2021_08_25 Weißwand (mt. 3.016). Dal parcheggio di Stein al rifugio Magdeburgerhütte, poi alla Weißwand Spitze (mt. 3.016) a seguire al rifugio Tribulaunhütte (mt. 2.369) e ritorno al punto di partenza. Circa 7,30 ore (escluse le pause). foto / Bilder foto / Bilder
2021_08_24 Wilde Kreuzspitze (mt. 3.134). Salita alla cima con partenza dalla Pfitsch (val di Vizze) loc. Fussendras (1.384) salita per la val Grossbergtal lungo il sentiero 17 poi il n. 2 fino alla cima. discesa per la val Burgumertal passando per il rifugio Sterzinger Hutte (chiuso) fino a Burgum. Poi per strada fino alla macchina. (4 ore al salita, 2,30 la discesa) foto / Bilder foto / Bilder
2021_08_20 Due passi sul monte Rujoch mt. 2.415 (Lagorai). Malga Stramaiolo, ex rifugio Tonini, Rujoch, Schvorzlommer, Oltnmonn (Uomo Vecchio), passo Polpen, malga Stramaiolo foto / Bilder foto / Bilder
2021_08_19 Hasenohr (mt. 3.257). Dal parcheggio Flatschhofe ( st. Gertraud.) lungo la valle Flatschberg fino alla cima Hasenohr (orecchia di lepre) foto / Bilder foto / Bilder
2021_08_17 Eidechs Spitze (mt 2.738). Salita alla Eidechs Spitze (cima di Terento) lungo la Winnebach, fino al rifugio TiefrastenHutte (rif. Lago di Pausa mt 2.308), quindi per il sentiero n. 22 superata la Kompfos Scharte fino alla vetta.
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2021_08_13 Monte Cardinal. Detto Pala del Cardinal 2481 metri s.l.m. fa parte della catene montuosa orientale del Lagorai si trova sopra la Val Sadole poco distante dal Monte Cauriol. Dal Rifugio Cauriol o Malga Sadole si prosegue per 20 minuti lungo la val Sadole. Al segnavia si lascia la valle e si incomincia a risalire il canalone Tovo del Cardinal. al bivio prendendo il sentiero di sinistra si raggiunge la forcella Busa Alta (mt 2.301). Da quì si piega a destra e si incomincia a risalire verso la cima. Si supera un canale roccioso assistito da alcune corde metalliche ( non in ottime condizioni) e si giunge alla cima. Ritorno per lo stesso itinerario. (solo per alpinisti esperti). Situata tra la val Sadole in versante occidentale e la val Coldosè in quello orientale, è rispettivamente divisa tra i comuni di Ziano di Fiemme e Canal San Bovo. La vetta (assieme al vicino monte Cauriol) durante il primo conflitto mondiale fu aspramente contesa, teatro di sanguinosi eventi bellici in cui morirono circa 200 militari austriaci. Fu presa dagli alpini il 23 settembre 1916. foto / Bilder foto / Bilder
2021_08_12 Im Hinteren Eis. Da Kurzras (Maso Corto) salita al Schutzhütte Schöne Aussicht (2842 m) (rif. Bellavista) quindi alla cima Im Hinteren Eis (mt 3.269). Rirtorno per la stessa strada a Kurzras. foto / Bilder foto / Bilder
2021_08_10 Paganella - monte Gazza. Partenza dalla cima della Paganella attraverso il monte gazza fino al Bait del Germano e ritorno. Splendidi scorci sul gruppo Brenta, val dell'Adige, val di Non e verso il lago di Garda. foto / Bilder foto / Bilder
2021_08_09 Hohe Kreuzspitze (mt. 2746). Da Flading (Ratschinger Talschluss) attraverso la Klammalm (mt. 1925) per il sentiero 12 al Lago Butzsee a 2.340 m s.l.m fino al passo, di li alla cima. Ritorno per lo stesso itinerario. foto / Bilder foto / Bilder
2021_08_06 Forcella Segura. Dal parcheggio di malga Sorgazza risalita per la val Vendrame fino alla forcella Buse Tedesche (mt 2309), piegato poi a sinistra verso la forcella Orsera (mt 2305) risalita fino alla forcella Segura (EE - mt 2526). In discesa di nuovo al parcheggio attraverso la forcella Quarazza (mt 2305) ed il lago di Costa Brunella (mt 2021). foto / Bilder foto / Bilder
2021_08_03 lago Erdemolo. Salita al lago da Palù, traversata al rifugio 7 selle e ritorno. foto / Bilder foto / Bilder
2021_08_02 Cima Cece. La cima Cece con i suoi 2754 metri s.l.m. è la cima più alta del Lagorai e fa da sparti acque tre la Val di Fiemme e la Valle del Vanoi. Lungo il sentiero che porta alla cima Cece sono presenti delle fortificazioni e trincee della prima guerra mondiale. Partenza da malga Valmaggiore, forcella Valmaggiore (bivacco Paolo e Nicola) sentiero n. 335 e 349. Dal bivio del sentiero 349 e la deviazione per cima Cece (50 minuti) si passa fra quello che rimane delle postazioni e trincee della Prima Guerra Mondiale, anche sulla cime Cece si trovano i resti di una postazione. Giunti sulla cima Cece si può godere di un bel panorama a 360° sulle catene montuose del Lagorai, Catinaccio, Marmolada, Pale di San Martino, Sasso Lungo, Sella. Lungo la salita, dopo forcella Valmaggiore, si può ammirare il Dente di Cece o Campanile di Cece. foto / Bilder foto / Bilder
2021_07_29 Forcella Litegosa. Dal Rifugio Cauriol attraverso il passo Sadole fino alla forcella Litegosa (andata e ritorno) foto / Bilder foto / Bilder
2021_07_28 lago di Costa Brunella. Partenza da Malga Sorgazza per il lago di Costa Brunella fino a Forcella Segura mt. 2.526 passando per la forcella Quarazza mt. 2.309. foto / Bilder foto / Bilder
2021_07_24 Montecuccolo. Alcuni giorni nell'appennino modenese. Castello di Montecuccolo con la locanda il Condottiero, museo delle mummie di Pievepelago, ponte di Olina, Montecreto, paese di Vesale, città di Sestola con il suo castello. foto / Bilder foto / Bilder
2021_07_20 Rifugio cima d'Asta mt. 2.476. Partenza dal parcheggio malga Sorgazza, sentiero n. 386 cima monte Coston, Buse della Madonna, forcella del Passetto mt. 2.495 ed arrivo al rifugio. Discesa per il sentiero n. 327 fino al parcheggio. Durata complessiva 7 ore. foto / Bilder foto / Bilder
2021_07_19 Cima Busa Alta. E´ la centrale e più alta tra le cime che sovrastano a Est la Val Sadole nel cuore dei Lagorai. Durante la 1° Guerra Mondiale era una roccaforte Austriaca, che la chiamavano Kaiserspitze. Venne espugnata nell´Ottobre del 1916 dagli Alpini dopo un sanguinoso corpo a corpo con i Kaiserschutzen. Da retro del rifugio Cauriol si attraversa subito il Rio Sadole, e per tracce nel prato verso SE si raggiunge in breve il buon sentiero segnavia 349. Lo si segue verso S, e tra cespugli e qualche alberello, si inizia la ripida risalita di un vallone per quella che un tempo era una mulattiera, ma ora assai trascurata. Lasciato a sinistra il sentiero 349 che aggira a N il monte Canzenagol, si prosegue verso destra (indicazioni su tabella per Busa Alta), e si entra dolcemente nella caratteristica vasta conca della Busa Alta. Ignorata una traccia che verso sinistra sale verso il monte Canzenagol, si prosegue verso destra tra detriti e grossi massi fino a portarsi in vista del Cardinal. Per rocce ben gradinate e segnalate, si raggiunge quindi in breve e senza particolari difficoltà la vetta. ( q. 2513 m - ore 2,30). La cima con i due nomi ricorda qui il confine esterno tirolese, che dopo la dichiarazione di guerra dell'Italia alla doppia monarchia Austria-Ungheria il 23 maggio 1915 divenne l'area di fronte. L'ipotesi dell'Italia era che legando molti soldati tirolesi al fronte orientale, il Tirolo sarebbe stato preso rapidamente. Il tratto sul versante sud-orientale della Val Sadole illustra questa lotta per quasi ogni pietra. Così, dopo la conquista italiana del monte Cauriol il 27 agosto 1916, si pose il problema della conquista della Busa Alta che era tenuta alla sommità principale dai Tirolesi, mentre la sommità meridionale era occupata dagli Alpini. Una parte del crinale tra Busa Alta e il Cardinale era occupata dagli Alpini, mentre il Cardinale era anche tenuto dai tirolesi, anche se anche qui gli Alpini potevano rimanere appena sotto la vetta. foto / Bilder foto / Bilder
2021_07_17 Passo Manghen. Giro ad anello partenza da passo Manghen, forcella del Frate, cima Ziolera, forcella Ziolera, forcella Pala del Becco, lago di Montalon, forcella di Montalon, Pian dele Fave, lago delle Buse passo Manghen. foto / Bilder foto / Bilder
2021_07_08 Weisshorn da Radein lungo il fianco del Bletterbach. foto / Bilder foto / Bilder
2021_07_06 Lago d'Ardemolo - rif. Sette Selle. Partendo dal parcheggio sopra il paese di Palù, salita al lago Ardemolo, forcella del lago e per il sentiero n. 343 al rif. Sette Selle. Ritorno al parcheggio. Una festa di colori. foto / Bilder foto / Bilder
2021_06_30 Abruzzo. Un piccolo giro nella regione Abruzzo. Basilica di San Gabriele, Campo Imperatore, Pescocostanzo foto / Bilder foto / Bilder
2021_06_27 Madonna dello Splendore. Il santuario della Madonna dello Splendore è un'importante edificio di culto a Giulianova, con l'annesso convento, la fontana miracolosa e il Museo d'arte dello Splendore e la Biblioteca "Padre Candido Donatelli". Il santuario è una delle principali attrazioni religiose e artistiche della città, ed è meta di numerosi pellegrinaggi. Nel 1559 fuori le mura di Giulianova i Cappuccini ebbero un primo luogo in donazione degli Acquaviva, costruendo una chiesa dedicata a san Michele Arcangelo, dove oggi si trova la "casa Maria Immacolata".[1] Il santuario sorse nel luogo dell'apparizione della Vergine il 22 aprile 1557, secondo la tardiva storia redatta dopo la metà del Seicento dal monaco celestino Pietro Capullo. In realtà, studi storici hanno chiarito come il monaco cronista abbia scambiato la data della costruzione dell'antico portico, eretto per la fine della guerra del Tronto, con quella dell'apparizione; dato anche che il santuario appare nei documenti come eretto già negli anni venti del Cinquecento, l'apparizione sarebbe da riferire alla fine del Quattrocento, in contemporanea alla fondazione di Giulianova per volere di Giulio Antonio I Acquaviva d'Aragona. foto / Bilder foto / Bilder
2021_06_24 Abbazia Montecassino. L'abbazia di Montecassino è un monastero benedettino sito sulla sommità di Montecassino, nel Lazio. È il monastero più antico d'Italia insieme al monastero di Santa Scolastica. Sorge a 516 metri sul livello del mare. Fondata nel 529 da San Benedetto da Norcia sul luogo di un'antica torre e di un tempio dedicato ad Apollo. foto / Bilder foto / Bilder
2021_06_19 Madonna di Loreto. Il Santuario lauretano è sorto nel luogo in cui, secondo la leggenda, la dimora della Vergine Maria sarebbe stata trasportata prodigiosamente dagli Angeli nella notte tra il 9 e 10 dicembre del 1294. Risale al IV secolo, è meta di continui pellegrinaggi e considerata la “Lourdes” italiana. La convinzione di questa miracolosa traslazione “volante” spinse papa Benedetto XV a nominare la Beata Vergine di Loreto "Patrona di tutti gli aeronautici". foto / Bilder foto / Bilder
2021_06_18 Monte Croce (Kreuzspitz) mt 2.490. E' la cima più alta della parte Lagorai Meridionale. Salita da Brusago ca, 1.300 mt di dislivello 3,30 ore. Sui versanti a nord ancora molta neve. Il monte Croce (2.490 m s.l.m.) o Cràiz (in dialetto pinetano), conosciuto anche come Kraizspiz (dal tedesco Kreuzspitze) tra gli abitanti della Valsugana e della Val dei Mocheni, è una montagna appartenente al gruppo del Lagorai, che si erge a sud delle Dolomiti di Fiemme e Fassa. Si trova sul confine tra i territori comunali di Telve, Baselga di Piné (C.C. Miola II) e Valfloriana. Gran parte del versante ovest del monte appartiene all'enclave del comune di Baselga di Piné; il versante posto verso sud, appartiene al comune di Telve; il versante Nord e quello verso Est, appartengono invece, al comune di Valfloriana. foto / Bilder foto / Bilder
2021_06_16 salita al monte Rujoch. Partenza dalla malga Stramaiolo basa via rifugio Tonini e rientro da passo Polpen. Ancora molta neve, comunque la neve si alterna a bellissime fioriture foto / Bilder foto / Bilder
2021_05_25 Marostica. Breve visita alla città foto / Bilder foto / Bilder
2021_05_20 Monte Rujoch - Salita al monte Rujoch mt. 2415 ed il Schliverai Spitz di m 2432 dal passo Redebus, m 1444, che collega l’Altopiano di Piné con la Valle dei Mocheni, per il sentiero n. 462 si arriva al passo Polpen mt. 1939. quindi lungo la dorsale. foto / Bilder foto / Bilder
2021_05_18 dal parcheggio Fratten al Passo di Palù (2071m). Dal Passo di Palù svolta a sx (direzione Nord) e salita lungo la dorsale fino alla vetta di Cima di Palù (2261m). foto / Bilder foto / Bilder
2021_05_15 giro della Marzola partendo dal sentiero attrezzato che porta alla cima del Chegul. foto / Bilder foto / Bilder
2021_01_19 Trento - Alcuni paesaggi foto / Bilder foto / Bilder
2021_01_13 Dosso di Costalta. Dal Passo del Redebus (1455m), si imbocca la strada forestale Cambroncòi lungo un bel bosco in leggera pendenza. Per primo si incontra Malga Pez prima, e dopo circa un’ora Malga Cambroncoi a 1710 m circa. Da Malga Cambroncoi si prende il sentiero E 404 che attraversa un fitto bosco chiamato Taiadi. Arrivati alla grande croce in ferro sul dosso di Costalta (1955 m) si gode una vista meravigliosa di 360° su tutti i paesi e le valli circostanti. foto / Bilder foto / Bilder
2020_11_29 Monte Altissimo. Partenza dopo poco il paese di San Valentino, attraverso il sentiero attrezzato "le vipere" si raggiunge "Crone di Bes" e quindi "malga Bes". Attraversando quindi i "Prati di Pasna" si arriva a "bocca del Creer". Quindi a destra a "Malga Campo" nei pressi il punto "Belvedere" con la Croce. Ritorno per la stessa via fino a "Malga Bes" quindi per strada a San Valentino. (ca. ore 4,30 / 5.00). foto / Bilder foto / Bilder
2020_11_22 Lago di Tret o lago di Santa Maria (mt. 1600) In auto si raggiunge la località Plaze di Tret che si trova poco oltre il paese di Fondo in direzione del Passo Palade. Lungo la statale si nota un bivio sulla destra con le indicazioni per il Lago di Tret. Dal parcheggio si prosegue lungo la strada inizialmente asfaltata che dopo le ultime case diventa sterrata. Dopo qualche centinaio di metri il sentiero lascia la strada sterrata percorsa e prosegue sulla destra nel bosco. In questo punto sono evidenti le indicazioni per il sentiero 512 in direzione Lago di Tret. Il sentiero poco dopo incrocia una strada forestale con segnavia n. 57 prendere a destra e seguire la forestale che dopo un ampio giro passa sotto il dosso di Solomp ed inizia a scendere verso il lago. Dopo una meritata pausa il rientro può essere direttamente seguendo il sentiero n. 512 a loc, Plaze oppure seguendo il segnavia n. 9 scendere verso St. Felix e poi ritornare al parcheggio. Durata ca. 3 ore (senza il tratto verso st. Felix) foto / Bilder foto / Bilder
2020_11_17 Gronlait (Hoajoch) (mt. 2.383). salita dal versante sud sopra la Valsugana. Prima di Ronchi Valsugana prendere la deviazione per loc. Pozza. Dopo diversi chilometri la strada si ferma. Questa volta sono partito dalla località Calavin - Malga Fravort mt. 1.580. Il sentiero prima porta nei pressi del lago delle Prese poi si inoltra nella val Portela fino all'omonimo passo. Al passo Portela a sinistra ci si inerpica fino alla cima. Andata e ritorno ca. 4 ore. foto / Bilder foto / Bilder
2020_11_12 Monte Rujoch (mt. 2415) catena Lagorai. Partenza ed arrivo dal parcheggio di malga Stramaiolo (accesso da passo Redebus). Direzione rif. Tonini (bruciato), salita al monte Rujoch, passo Polpen e ritorno al parcheggio. Si erge a cavallo fra l'Altopiano di Piné e la Valle dei Mocheni. È un monte caratterizzato dalla presenza di due cime di altitudine simile sulla parte sommitale del crinale (durata ca. 3 e mezzo). foto / Bilder foto / Bilder
2020_11_01 immagini autunnali. Immagini autunnali da varie località foto / Bilder foto / Bilder
2020_09_22 lago Erdemolo rifugio Sette Selle. Giro circolare di 5/6 ore con partenza ed arrivo al parcheggio loc. Frotten. Salita al lago di Erdemolo (mt. 2014), proseguire per il passo del Lago, quindi girando a sinistra sul sentiero 343 attraverso la forcella Cavè, forcella delle Conelle e forcella Sasso Rotto si arriva al rifugio Sette Selle. Discesa quindi al parcheggio. foto / Bilder foto / Bilder
2020_09_18 Malga Valmaggiore. Giro circolare di ca. 5/6 ore con partenza ed arrivo alla Malga Valmaggiore. Salita al bivacco Paolo e Nicola, forcella Valmaggiore mt. 2180. Ripreso il sentiero n. 349 attraverso la forcella del Dos Caligher salita a forcella Moregna mt 2397, discesa al Lago Brutto, passaggio per il lago Moregna quindi ritorno alla malga. foto / Bilder foto / Bilder
2020_09_15 (Lago dele Trute – Lago Brutto – Lago di Moregna). Escursione di circa 6/7 ore. Partendo dal rifugio Cauriol si imbocca il sent. 349 che sale alla forcella Canzenagol (presenza di trincee ancora ben conservate), si attraversa la sella del Cadinon scendendo sul versante opposto alla forcella Coldosè. Rimanendo sul sent. 349 si giunge in prossimità del lago delle Trute (m 2103). Continuando in direzione di forc. Moregna si giunge in breve al lago Brutto (m 2207). Da qui affrontando un ripido sentiero si raggiunge forc. Moregna e continuando si giunge all'incrocio con il sent. 349B, si prosegue su questo sentiero in direzione del lago di Moregna dove si giunge dopo una breve camminata. Ci si reimmette sul sent. 339 in direzione del Lago delle Trute camminando sul sentiero percorso in precedenza in direzione della forcella di Canzenagol per concludere l’escursione al rifugio Cauriol. foto / Bilder foto / Bilder
2020_09_11 Monte Cauriol. Partendo dal rifugio baita monte Cauriol, si imbocca la strada militare (segnavia n. 320) che diventa ben presto mulattiera e poi sentiero. Si passa per il Pian delle Maddalene, si supera un’indicazione per il monte Cardinal, che torreggia maestoso sulla sinistra e dopo 30 minuti circa di marcia si raggiunge il baito del Marino, una piccola baita in pietra non agibile. Poco più avanti si incontra l’incrocio tra “via italiana” e “via austriaca”, punto di congiunzione di questa escursione; si prende la “via italiana” e in circa 45 minuti si giunge a passo Sadole (2.066 m). La zona del passo è ricca di resti di trincee, ruderi di postazioni e baraccamenti militari. Si prende il sentiero in costa per il Cauriol, si aggira tutta la mole del Piccolo Cauriol e dopo un'impegnativa salita si guadagna la Sella del Cauriol (o selletta Carteri). L’ultimo tratto di salita si snoda tra rocce e pietre. La fatica è premiata da un superbo panorama a 360 gradi, si vede il Gruppo del Catinaccio Sasso Piatto, Sasso Lungo Gruppo del Sella, Cima D'Asta, Pale di San Martino. Per il ritorno si scende alla Selletta Carteri, da qui, se non si vuole percorrere il sentiero dell’andata, si imbocca la “via austriaca”: il percorso passa in mezzo a pietre e rocce, all’interno di un vasto canalone ghiaioso chiamato “Maseron”. Ritrovato più avanti il segnavia n. 320 si torna al punto di partenza foto / Bilder foto / Bilder
2020_09_08 Rifugio Latzfonserkreuz. Giro circolare con partenza ed arrivo da Durnholz. Salita dal sentiero n. 22 per la valle Pfattenalm fino al passo Getrum, salita alla cima Kassianspitze pausa al rifugio. Ritorno a Durnholz per il sentieri n. 5 attraverso il passo Fortschellscharte foto / Bilder foto / Bilder
2020_09_03 Ultental - Schusterhüttl. La casetta Schusterhüttl in Val d'Ultimo è composta da due piccole case in legno addobbate con molti fiori. La costruzione è molto particolare e sembra abbastanza vecchia. All'esterno c'è un piccolo terrazzo, con tavoli e panche in legno, rivolto verso sud. Semplice e panoramica escursione circolare attraverso la valle del Flatschberg fino allo Schusterhüttl (2.310 m) conduce su tranquille strade poderali attraverso l'interno dell'Ultentlal del gruppo altoatesino dell'Ortles e offre non solo il già bellissimo Schusterhüttl ma anche favolose viste sulle montagne circostanti. Una strada sterrata si dirama nella valle del Flatschberg. Attraversato il Flatschbergbach, si sale fino alla Vorderen Flatschbergalm. La strada prosegue fino alla malga Hinteren Flatschbergalm qui si gira a destra. Il sentiero attraversa ginepri e rododendri e risale fino a una piccola sella. Dalla collina con lo Steinmann si ha una bella vista sul fondovalle della Val d'Ultimo con il Weißbrunnsee e l'Eggenspitzen. Pochi minuti dopo ci si può accomodare sulla terrazza dello Schusterhüttl (2.310 m). foto / Bilder foto / Bilder
2020_08_28 Malga Cambroncoi - passo del Redebus foto / Bilder foto / Bilder
2020_08_25 Alcuni tramonti sulla città di Trento e due giri bellissimi in Pfossental e Altfasstal foto / Bilder foto / Bilder
2020_06_28 piccolo giro in Tirol. Obernbergsee am Brenner, Navis e Sterzing. foto / Bilder foto / Bilder
2020_02_01 Alcune valli in Sud Tirolo. Rein in Taufers, Ahrntal, val Casies foto / Bilder foto / Bilder
2019      
2019_12_22 Bassano del Grappa foto / Bilder foto / Bilder
2019_10_24 - visita all'abbazia di Praglia, Il borgo Arqua Petrarca con la casa e la tomba del Petrarca foto / Bilder foto / Bilder
2019_09_26 Monte Rujoch - giro ad anello partenza dal passo Redebus - malga Pontara - passo Polpen (1939 m – vecchio rudere) - Uomo Vecchio (2233 m – grande ometto) - Monte Rujoch (2415 m) - Monte Schliverai Spitz (2432 m) - Rifugio Sprugio-G.Tonini (1906 m) - Malga Stramaiolo Alta (1737 m) - malga Pontara (1.630 metri) - Passo Redebus .
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2019_09_20 Cima d'Asta. Salita alla cima d'Asta da Marla Sorgazza foto / Bilder foto / Bilder
2019_09_17 salita a cima Fregasoga da Brusago foto / Bilder foto / Bilder
2019_09_15 Venezia foto / Bilder foto / Bilder
2019_09_04 Monte Croce. Salita alla cima da Brusago (TN) foto / Bilder foto / Bilder
2019_08_27 Ferrara. Visita alla città di Ferrara in occasione della festa "Giostra del Monaco" presso il "baluardo di Santa Maria" ez fortezza. Nella serata, in occasione dei 500 anni della sua morte, si è tenuto un "Processo a Lucrezia Borgia" con l'intervento di Elena Bianchini Breglia, Roberta Iotti e Alessandro Gulinati. foto / Bilder foto / Bilder
2019_08_26 Rif Furtschaglhaus. sulla via per il rifugio Furtschaglhaus mt. 2295 Zillertal (Austria) foto / Bilder foto / Bilder
2019_08_24 Berliner Hutte. sulla via per raggiungere il rif. Berlino in Zillertal (Austria). foto / Bilder foto / Bilder
2019_08_23 Castel Tratzberg – s’innalza sopra la valle Inntal ed è un vero gioiello del rinascimento.
Tratto da https://www.tirolo.tl/it/cultura-e-territorio/castelli/castel-tratzberg/
Castel Tratzberg, con i suoi 6.800 m², troneggia tra le località Jenbach e Schwaz. Già nel XIII secolo il castello venne menzionato per la prima volta in documenti ufficiali. Oggi Tratzberg conta tra le strutture più belle dell’arco alpino costruite in stile gotico e rinascimentale, e stupisce con il suo cortile ampiamente decorato e le splendide camere rinascimentali. Il castello ebbe vari proprietari nel corso dei secoli. Verso la fine del XV secolo passò in possesso dell’imperatore asburgico Massimiliano I. A seguito di un incendio nel 1492 d. C. la struttura venne quasi completamente distrutta. L’imperatore però fece scambiare le rovine con un castello dei ricchi fratelli Veitjakob e Simon Tänzl, i quali già nel 1500 fecero costruire la prima parte dell’odierno Castel Tratzberg in stile tardo-gotico. Nel XIX secolo il castello giunse infine nelle mani dei Conti Enzenberg, ai quali appartiene ancora oggi. Tratzberg serviva come palazzo di caccia sia per l’imperatore Massimiliano I (XV secolo) sia per la famiglia Fugger (XVI secolo). Ma non solo il castello stesso con il suo tetto coperto di scandole e lo splendido cortile vale la pena visitare, vi aspetta anche una peculiarità: un albero genealogico della famiglia asburgica con ben 148 ritratti dei membri nella Sala della Casa d’Asburgo (Habsburgersaal). Inoltre si possono ammirare la Sala della Regina con un passaggio segreto, una sala di caccia e la sala d’armi. Tramite una guida audio potrete conoscere la storia movimentata del castello nel corso dei secoli. Una visita speciale invece viene offerta ai bambini, che possono incontrare un vero cavaliere! E se volete arrivare a Castel Tratzberg in modo originale: il trenino “Tratzberg-Express” vi porta dal ristorante Schlosswirt fino al castello.
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2019_08 foto varie scattate in agosto in alcuni luoghi del Trentino e Sud Tirolo foto / Bilder foto / Bilder
2019_08_21 alcune foto dall'Abruzzo. Giulianova - Santuario Madonna dello Splendore - Duomo di San Flaviano Santuario del Volto Santo, Manopello - Abbateggio centro storico ed il santuario Madonna dell'Elcina. Caramanico Terme, centro storico, duomo S. Maria Maggiore Chiesa di San Tommaso - Fonte Natale PE Chiesa di Santa Maria de' Centurelli - Caporciano Grotte di Stiffe foto / Bilder foto / Bilder
2019_07_01 la chiesa di Predazzo foto / Bilder foto / Bilder
2019_06_26 Latzfonser Kreuz. salita al rifugio _Latzfonser Kreuz e cima San Cassiano dal parcheggio Jochalm foto / Bilder foto / Bilder
2019_03_20 Addolorata Di Castelpetroso - La storia del Santuario di Maria SS. Addolorata inizia il 22 marzo 1888, giorno in cui la Vergine apparve per la prima volta. Due contadine del luogo erano alla ricerca di una pecorella smarrita quando una delle due si trovò di fronte una visione celeste: nel bagliore della luce si riconosceva l’immagine di Maria SS. Addolorata seminginocchiata con ai piedi il Figlio morto, lo sguardo rivolto verso il cielo e le braccia allargate in atto di offerta. Il 26 settembre 1888 Mons. Francesco Macarone Palmieri, vescovo di Bojano, si recò sul luogo sacro per “indagare” sulle presunte apparizioni ed ebbe la grazia di vedere la Madonna Addolorata così com’era apparsa alle due contadine. Era il 28 settembre 1890 quando venne posta la prima pietra del Santuario di Maria SS. Addolorata di Castelpetroso e Mons. Francesco Macarone Palmieri, nel corso di una solenne celebrazione, diede ufficialmente il via ai lavori. La consacrazione, invece, avvenne solamente il 21 settembre 1975.
Tratto da http://www.santuarioaddolorata.it/
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2019_03_20 Miranda è stata fondata prima del 1000, appartenne alla contea di Isernia nel periodo longobardo ed a quella del Molise durante la dominazione normanna e sveva. Da qui al periodo angioino non si ha alcuna notizia. Nella seconda metà del 1200 una parte del feudo venne concessa a Giovanni De Guissa e l'altra parte ad Andrea D'Isernia da Carlo D'Angiò . Nel 1297 Andrea D'Isernia cedette al De Guissa il Castello di Croce in cambio dell’intero possesso di Miranda. Dopo la morte di Andrea D’Isernia, nel 1316, il figlio Tommaso, prese il possesso del feudo. Alla dinastia dei D'Isernia successe nel 1445 quella dei Di Somma con a capo Nicola Di Somma. Alla sua morte salì al trono il figlio Giovanni al quale successe Troiano, suo primogenito, per opera del quale, nel 1493, iniziarono i lavori di costruzione della Chiesa madre Santa Maria Assunta.  Nel 1525 Troiano morì, gli successe   la nipote Silvia Di Somma alla quale, nel 1528, venne sottratto il trono per l’infedeltà di un vassallo. Nello stesso anno, il principe D'Oranges consegna Miranda nelle mani di Luigi Scriviano. Nel 1532 la popolazione di Miranda ammontava a 435 abitanti. Di lì a poco, il paese, trovandosi nel Demanio, fu messo all'asta e nuovamente acquistato per 9000 ducati dalla corte dei Di Somma, che in quel periodo era governata da Nicolò, zio-cugino di Silvia.La dinastia continuò con Vincenzo, seguito da Gianbattista al quale fu conferito il titolo ducale. Nel 1585 fu edificata la fontana urbana sulla quale venne scolpito l'attuale stemma di Miranda raffigurante due torri accostate, che oggi si trova sulla facciata dell’ufficio postale, mentre prima era rappresentato su una delle porte che accedeva al castello, demolito nel 1950.  Alla morte di Gianbattista si concluse la dinastia dei Di Somma, poiché egli non aveva avuto eredi. A prendere le redini di Miranda furono i Crispano, con Pietrantonio, nipote di Giambattista. Nel 1640 Pietrantonio Crispano morì e il feudo passò al fratello Marcello, visto che Pietrantonio non aveva avuto eredi diretti. In questo periodo Miranda contava circa 730 abitanti. Marcello, in mancanza di figli maschi, lasciò il paese alla sua unica figlia, sposata con un componente della famiglia Caracciolo. Fu così che la famiglia Caracciolo venne in possesso di Miranda. A Giulio Cesare, figlio della Crispano, successe il figlio Francesco, dopo il quale salì al trono la figlia Marianna che sposò Francesco Caracciolo, duca di Altripalda. A quei tempi, Miranda contava 1720 abitanti.  Il 4 giugno del 1786, Marianna morì. Unica erede di Marianna e Francesco era Gaetana, che fu l'ultima titolare del feudo che allora contava 2063 abitanti. Gaetana rimase vedova nel 1796 di Fernando Caracciolo, principe Torella. L'anno successivo si risposò con Onorato Gaetani dell’Aquila d'Aragona, dal quale ebbe una figlia, Marianna, che nel 1810, anno in cui Gaettana morì, divenne unica erede dei suoi beni.  Tre anni prima della morte di Gaetana, nel 1807, Miranda era stata assegnata al Distretto e Governo di Isernia, con il sindaco Filippo Patriarca. Cessato il dominio ducale, il paese si estese man mano sino a formare l'attuale "ferro di cavallo".  Nel 1822 Marianna sposò Giuseppe dei Medici, principe d'Ottaiano, morì il 15 Settembre del 1850. In questo periodo il paese venne arricchito di artistici lampioni alimentati a petrolio, furono pavimentate anche le strade con delle caratteristiche selci bianche. Nel 1835 la popolazione era giunta sino a 2154 persone, mentre nel 1861 scese a 1983. Michele dei Medici, principe di Venafro, duca di Altripalda, principe d'Ottaiano e duca di Miranda, era il primogenito di Marianna e Giuseppe, morì nel 1881.  Suo figlio Giuseppe morì nel 1894 e non avendo prole, lascia i titoli ducali a sua sorella Angelica, moglie del conte Alfredo Monreale, tuttavia ella li cedette alla nipote Teresa Santasilia, moglie di Alessandro Capece Minutolo dei Marchesi di Bugnano. Con gli atti del notar Mancini del 14 Settembre del 1898, il territorio di Miranda fu dato in enfituesi a 60 proprietari mirandesi, i quali assunsero l'obbligo di pagare l'annuo canone di lire 650.000, con il diritto dell’affranco in 10 anni, ma incoraggiati dal sindaco il Cavaliere Ernesto Franceschelli, ne fecero donazione al comune, che attualmente è il possessore dell'intero territorio. Nel 1901 la popolazione ammontava a 2003 abitanti. A causa di questo aumento della popolazione, il castello, che sorgeva sul costone della Prece, venne incendiato allo scopo di utilizzare le sue pietre come base per la costruzione delle case. In quel periodo il comune diede alle strade i nomi che hanno attualmente. Il primo conflitto mondiale del 1915 -1918 vide 28 vittime mirandesi e molti feriti. Nel 1924 il paese ebbe la luce elettrica e l'anno dopo festeggiò l'arrivo dell'acqua potabile della "Fonte della Noce", grazie all'interessamento del sindaco Ruggero Labella. Da questo periodo fino alla fine della seconda guerra mondiale la popolazione mirandese diminuì, anche a causa dell'emigrazione.   Tra il 1928 e il 1936, Miranda cessò di essere un comune autonomo e fu aggregato al comune di Isernia. Anche se i mirandesi versarono sangue per la propria patria durante la seconda guerra mondiale, il paese fortunatamente non venne scosso da bombardamenti, a differenza di Isernia, che venne distrutta sotto gli occhi di molti cittadini mirandesi. I soldati tedeschi a quell'epoca, arrivarono comunque a Miranda, ma solo per rifornirsi di cibo, suini e bovini, sottratti alle poche persone rimaste in paese.
Tratto da www.mirandaisernia.it
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2019_03_19 Venafro - Castel Pandone Il primo nucleo del castello è una struttura megalitica, i cui resti sono visibili alla base del mastio longobardo. Lo sviluppo del complesso fortificato si ebbe nella seconda metà del X secolo; il conte longobardo Paldefredo e i suoi successori potenziarono la fortezza con l’elevazione di un recinto quadrangolare con almeno due torrioni. Con l’avvento dei Normanni, il castello e il borgo subirono ingenti danni per opera delle truppe di re Ruggero II d’Altavilla. Nel periodo angioino furono realizzati un fossato e le tre grandi torri circolari a base tronco-conica. Nel 1443, con gli aragonesi, il castello passò alla famiglia Pandone. Il conte Francesco commissionò l’ampliamento del fossato e la costruzione di una braga merlata, mentre Enrico, all’inizio del Cinquecento, trasformò la struttura in residenza, facendo realizzare il loggiato, il giardino, e l’importante decorazione pittorica (1522 – 1527) raffigurante i migliori cavalli del suo famoso allevamento. Dopo la decapitazione di Enrico per il tradimento verso Carlo V, il feudo passò ad altre famiglie tra cui i Lannoy, che apportarono ulteriori modifiche all’architettura e alle decorazioni, accentuando il carattere residenziale del castello. foto / Bilder foto / Bilder
2019_03_18 - L'abbazia di San Vincenzo al Volturno è una storica abbazia benedettina posta nel territorio dei comuni di Castel San Vincenzo e di Rocchetta a Volturno in Provincia di Isernia, nell'Alta Valle del Volturno. e Cerro al Volturno foto / Bilder foto / Bilder
2019_03_18 Loreto - La basilica della Santa Casa è uno dei principali luoghi di culto mariano e tra i più importanti e visitati santuari mariani del mondo cattolico. Sorge a Loreto in piazza della Madonna, a 127 metri s.l.m., al termine della via Lauretana. All'interno della basilica, i cattolici rendono culto di devozione verso i resti di quella che secondo la tradizione è la Santa Casa di Nazareth, dove visse Gesù. A questo famoso santuario è collegata la devozione per Maria madre di Gesù che ha l'iconografia culturale e storica della Vergine Lauretana, patrona dell'aviazione; tra i numerosi personaggi e santi che vi hanno fatto visita, si ricordano santa Camilla Battista da Varano; santa Thérèse di Lisieux; santa Gianna Beretta; tra i papi che hanno visitato la basilica vi sono Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Il santuario ha la dignità di Basilica minore pontificia. foto / Bilder foto / Bilder
2019_02_16 Mantova - Biblioteca Teresiana e palazzo Ducale foto / Bilder foto / Bilder
Il santuario di Mariazell è il santuario più importante dell'Austria ed uno dei più importanti di Europa. È costituito da una basilica dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria e contiene una scultura lignea della Madonna, oggetto di venerazione fin dal XII secolo. La chiesa ha, dal novembre del 1907, la dignità di basilica minore.[1] Nel 1103 la località ove sorge Mariazell fu donata al monastero benedettino di St. Lambrecht, i cui monaci iniziarono a costruirvi delle capanne. Secondo la leggenda la fondazione del santuario risale prima del 1157, tuttavia Mariazell fu citata per la prima volta nel 1243. Nel 1266 fu consacrato uno degli altari. La cappella della Grazia e l'immagine mariana La Cappella della Grazia, eretta nel 1690 in luogo dell'antica, prima, capanna, è rimasta tale ancor oggi. È in questa cappella che viene conservata la statua tardo-romanica della Madonna, Magna Mater Austriæ, detta anche Madonna delle campane, scolpita in legno di tiglio. La catena del Rosario libera l'Austria dal comunismo Il Santuario è legato ai drammatici fatti accaduti a Vienna nel decennio tra il 1945 e il 1955. Mentre gli inglesi, esperti e pragmatici, avrebbero voluto contenere l'Urss a Est, l'insipienza americana fermò i suoi carri armati in vista di Berlino per permettere a Stalin di dilagare nell'Europa orientale, occupando anche l'Austria. Il Paese fu diviso in quattro zone, sul modello della Germania, ma quella riservata ai russi era la più importante e vasta, era quella dove stava la capitale stessa. Il ministro degli esteri, quel Molotov che aveva firmato il trattato con Hitler, permettendogli così di scatenare la guerra, disse e ripeté che "Mosca mai si sarebbe ritirata" da ciò che aveva occupato e tutti si aspettavano che, come a Praga e a Budapest, i comunisti organizzassero un colpo di Stato per andare da soli al potere nell'intera Austria. Le stesse cancellerie occidentali sembravano rassegnate. Opporsi significava quasi certamente scatenare una nuova guerra. Ma non si rassegnò un francescano, padre Petrus, che, tornato dalla prigionia proprio in Urss (e avendo conosciuto quindi sulla sua pelle l'orrore di quel regime), andò in pellegrinaggio nel santuario nazionale austriaco, a Mariazell, per avere ispirazione sul che fare per la sua Patria. Lì, fu sorpreso da una voce interiore, una locuzione interna, che gli disse: «Pregate tutti, tutti i giorni, il rosario e sarete salvi». Buon organizzatore, oltre che sacerdote stimato, padre Petrus promosse una "Crociata nazionale del Rosario", nello spirito esplicito di Fatima, che in breve tempo raccolse milioni di austriaci, compreso lo stesso presidente della Repubblica, Leopold Figl. Giorno e notte, grandi gruppi di fedeli si riunivano, spesso all'aperto, nelle città e nelle campagne recitando la corona e la stessa Vienna era percorsa da imponenti processioni mariane, sorvegliate con ostilità dall'Armata Rossa. Gli anni passavano senza che l'occupazione cessasse, ma il popolo non si stancava di pregare la Madonna di Fatima. Ed ecco che nel 1955, all'improvviso, il Cancelliere austriaco fu convocato a Mosca, dove fu ricevuto al Cremlino dal Soviet Supremo. Qui, gli fu comunicato che l'Urss aveva deciso di ritirare le sue truppe e di ridare all'Austria la piena indipendenza. In cambio poneva una sola condizione, che le autorità del Paese che veniva liberato accettarono di buon grado: un "impegno di neutralità" che, tra l'altro, avrebbe portato grandi vantaggi a Vienna, facendola diventare la terza città delle Nazioni Unite dopo New York e Ginevra. I governi occidentali furono colti di sorpresa da una "decisione del tutto inaspettata e unica", sia prima sia dopo: mai, come aveva ricordato Molotov dieci anni prima, mai l'Urss aveva accettato né avrebbe accettato di ritirarsi spontaneamente da un Paese occupato. Furono stupiti politici, diplomatici, militari, nel mondo intero. Ma non si stupirono coloro che da anni pregavano con la "Crociata del Rosario": in effetti, il giorno in cui la notizia del ritiro fu annunciata a Mosca al Cancelliere era un 13 maggio, l'anniversario dell'inizio delle apparizioni di Fatima. Tanto per completare il quadro, lo sgombero totale dell'Armata Rossa fu fissato dal governo comunista per l'ottobre: tra i generali russi (dispiaciuti di lasciare un Paese così bello e strategicamente così importante) nessuno, ovviamente, sospettava che proprio ottobre è, per la tradizione cattolica che risale ai tempi della battaglia di Lepanto, il mese del rosario. foto / Bilder foto / Bilder
2019_01_19 Vienna un piccolo giro per la città. Italienische Nationalkirche Maria Schnee - Wiener Minoritenkirche, Kaiserliche Schatzkammer Wien, Prunksaal der Österreichischen Nationalbibliothek - Vienna foto / Bilder foto / Bilder
2019_01_12 - Vienna un piccolo giro per la città foto / Bilder foto / Bilder
2018      
2018_09_20 Ala - palazzo de Pizzini foto / Bilder foto / Bilder
2018_09_02 San Marino. Visita alla città foto / Bilder foto / Bilder
2018_09_02 San Leo. Visita alla città ed alla fortezza foto / Bilder foto / Bilder
2018_09_01 Urbino. Palazzo Ducale e breve visita alla città foto / Bilder foto / Bilder
2018_08_29 Isernia. Breve visita alla città foto / Bilder foto / Bilder
2018_07_26 Lungo il Mincio - Borghetto (Valeggio sul Mincio), Mantova, lago superiore di Mantova, Grazie foto / Bilder foto / Bilder
2018_06_27 Castelli (TE) e la chiesa di San Donato foto / Bilder foto / Bilder
2018_06_27 Campli (TE). visita alla città, museo archeologico ed alla cattedrale foto / Bilder foto / Bilder
2018_06_14 San Romedio. Esposizione ex-voto del Santuario foto / Bilder foto / Bilder
2018_04_28 visita alla Benediktinerstift Lambach foto / Bilder foto / Bilder
2018_04_27 visita alla città di Praga foto / Bilder foto / Bilder
2018_04_26 Visita allo zoo ed al museo Hlubokà foto / Bilder foto / Bilder
2018_04_26 Visita al Castello di Hluboka foto / Bilder foto / Bilder
2018_04_26. Visita alla città di Budweis foto / Bilder foto / Bilder
2018_04_25. Visita alla città di Freistadt foto / Bilder foto / Bilder
2018_02_25 Enns (AT) e Basilika St Laurenz. foto / Bilder foto / Bilder
2018_02_23 Ungheria - visita al castello Schloss Esterhazy foto / Bilder foto / Bilder
2018_02_23 - Ungheria. Visita la museo  ISEUM SAVARIENSE (tempio di Isis savariai) foto / Bilder foto / Bilder
2018_01_23 Città di Modena foto / Bilder foto / Bilder
2017      
2017_09_30 Stift Seitenstetten


2017_09_30 Ruine Aggstein




2017_09_30 Wallfahrtskirche Maria Langegg



2017_09_30 St. Polten




2017_:09_30 Vienna




2017_09_28 Wels (AT)
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2017_09_15 Cattolica- alcune foto della spiaggia  -   video foto / Bilder foto / Bilder

2017_08_27 Bergamo e dintorni. Convento di Astino, Paladina, Santuario di Sombreno, Bergamo città alta, valle Imagna loc. 3 faggi, Santuario Madonna Addolorata della Cornabusa.

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2017_08_17 Abbazia di Neustift (Brixen)
L'abbazia agostiniana di Novacella (Augustiner-Chorherrenstift Neustift in tedesco, nel comune di Varna, nelle immediate vicinanze di Bressanone, nella provincia autonoma di Bolzano, è una delle più prestigiose abbazie del nord Italia e dell'Arco Alpino, oltre che un grandioso complesso di edifici religiosi e civili. Nel maggio del 1956 papa Pio XII ha elevato la chiesa abbaziale alla dignità di basilica minore.
Il convento di Novacella è stato fondato nel 1142 dal vescovo della diocesi di Bressanone beato Hartmann, già preposito dell'abbazia di Klosterneuburg, con l'aiuto del burgravio di Sabiona Reginbert e della sua consorte Christina. L'abbazia appartiene alla Congregazione Lateranense Austriaca dei Canonici Regolari di San Agostino.
L'edificio è stato diverse volte ricostruito e ampliato fino a tutto il Settecento. L'Abbazia, fin dalla sua fondazione, è stata un luogo di ricovero per i pellegrini provenienti dal Nord Europa e diretti verso Roma e la Terrasanta, dopo la dura prova dell'attraversamento dei valichi alpini.
Nel 1445 vi fu sepolto il noto poeta tardomedievale Oswald von Wolkenstein.
A seguito della soppressione degli ordini religiosi, voluta dalla rivoluzione francese e attuata da Napoleone, molte abbazie vennero soppresse in Europa. L'Abbazia di Novacella fu soppressa dal governo bavarese, allora regnante nel Tirolo, nel 1807Con la riunificazione del Tirolo all'Austria l'Abbazia fu ripristinata e reinvestita dei suoi diritti e beni con l'editto dell'Imperatore Francesco I (1816).
Da quasi mille anni i Canonici Regolari di Sant'Agostino si occupano dell'educazione dei ragazzi. Infatti l'Abbazia è tuttora sede di un collegio con scuola media frequentato da studenti provenienti da Bressanone e da varie parti della provincia di Bolzano.
Da ormai più di trent'anni la vocazione educativa si rivolge anche alle persone più adulte, infatti dal 1970 nell'abbazia esiste un Centro Convegni. È inoltre stato istituito un centro per la pastorale del turismo e per l'apostolato biblico, oltre ad un centro ecologico (ÖZN - Ökozentrum Neustift) fondato nel 1988.
Oggi si visitano la grande chiesa barocca dedicata alla Madonna, ricca di opere d'arte, e gli stupendi saloni della Prelatura. Dal 2004 anche il giardino storico è stato riaperto al pubblico dopo lavori di restauro e valorizzazione (nel triennio 2000-2003).
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2017_08_08 Baviera. alcune località della baviera:
Kelheim - Befreiungshalle - Kloster Weltenburg - Regensburg - Burg Prunn - Passau - Burghausen
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2017_07_23 Abruzzo - Alcune città dell'Abruzzo. Civitella del Tronto, Atri e Teramo. foto / Bilder foto / Bilder
2017_06_21 Arco - Festa Della Musica.
La Festa della Musica nacque in Francia, grazie ad un’iniziativa del Ministro della Cultura francese il 21 giugno 1982. I musicisti furono invitati ad esibirsi gratuitamente per le strade, nelle piazze, nei giardini, nelle corti, nei musei, nei castelli e anche negli ospedali e nelle case di riposo. In quest’occasione si ebbe anche modo di suggerire alle grandi istituzioni musicali (orchestre, opere, cori, ecc..) di aprirsi a nuovi spazi e nuovi generi.
Da quel giorno, Festa della Musica è diventata una grande manifestazione popolare, gratuita, aperta a tutti i musicisti, dilettanti o professionisti, che desiderino esibirsi; il 21 giugno di ogni anno milioni di persone partecipano a questo evento, che mescola tutti i generi musicali e si rivolge alla gente con l’obiettivo di diffondere la pratica musicale e di familiarizzare giovani e meno giovani, di tutte le condizioni sociali, alle diverse espressioni musicali.
Il successo di questo evento culturale ha portato la Festa della Musica a diffondersi in 30 anni in più di 130 paesi ed in circa 400 città del mondo. La forza di questo evento ha dato origine ad un progetto Europeo, al quale partecipano già numerose capitali europee.
sito ufficiale "Festa della musica"
alcuni pezzi:
Ledro Folk: 1  -  2  -  valzer lento   -   Polka

altri partecipanti:
1   -   2   -   3   -   4   -   5   -   fisarmonica
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02/03_06 Belgirate (VB) Lago Maggiore foto / Bilder foto / Bilder
25_05 Castel Juvale foto / Bilder foto / Bilder
18_04 Siena foto / Bilder foto / Bilder
16_04 Toscana foto / Bilder foto / Bilder
2016      
27_08 Lusens (Tirolo Austria) foto / Bilder foto / Bilder
13/08 - Meransen - Seefeld Spitze  foto / Bilder foto / Bilder
11/08 - Hasenhorl Spitze - Ultental Sud Tirol foto / Bilder foto / Bilder

02/08 -  Gsies Tal (BZ) Sud Tirol
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01/08 -  Ahrntal (BZ) Sud Tirol foto / Bilder foto / Bilder
30/07 -  Rain in Taufers (Brunico) foto / Bilder foto / Bilder
28/07 -  salita al Hochfeiler Spitze. Giornata di acqua e nebbia foto / Bilder foto / Bilder
24/07 -  Sarentine orientali. Schutzhaus Latzfonserkreuz con il santuario. Rifugio Radlsee Hutte.
Il Santuario:
Situato a 2.296 metri si trova il santuario, costruito in forme neogotiche. Il tetto bianco e rosso è visibile nella cornice delle montagne e dei prati verdi. È il santuario più alto in Europa e la sua storia inizia molto prima di quella del rifugio. Nel 1700 si ergeva sulla sommità una croce, rappresentante il crocefisso del Cristo Nero, proveniente in origine da una tomba a Lazfons. Circa quarant’anni dopo, si rese possibile, anche grazie a donazioni da parte dei pellegrini, la costruzione di una piccola cappella votiva. Un secolo dopo si ampliò l’edificio, costruendo il santuario in forme neogotiche che ancora oggi rappresenta un amato luogo di pellegrinaggio nel maestoso scenario del Monte Ritzlars.
Le 3 piccole campane provengono dall’officina Grasmair di Bressanone e ogni domenica suonano l’inizio della Santa messa. La Chiesa accoglie anche i pellegrini che dalla baita Saltner, sopra il rifugio di Chiusa, raggiungono attraverso una Via Crucis di 15 tappe il Santuario di Santa Croce di Lazfons.
La devozione all’icona del Cristo nero è tutt’oggi molto sentita e sono molti i pellegrini che raggiungono il Santuario, in particolare il 22 luglio, giornata in cui si celebra la festa religiosa dedicata a Santa Maria Maddalena.
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22/07 - cima d'Asta foto / Bilder foto / Bilder
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02/06 - castello di Nymphenburg Monaco foto / Bilder foto / Bilder
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09_07 - San Romedio (Trentino Tirol) foto / Bilder foto / Bilder
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15_11 Mariastein Tirolo
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2007      
25/04 - Monastero di Sabbiona - Kloster Säben (Klausen - BZ) foto / Bilder foto / Bilder
       
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- Vienna - Wien      

Waging am See (Baviera)