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IL MONDO DEGLI SCHüTZEN

DIE SCHüTZENWELT

COMUNICATI STAMPA 2009

Comunicato del 17.09.09 IN INTERNET TUTTI I NOMI DEI CADUTI TRENTINI NELLA GRANDE GUERRA

Presentata oggi la ricerca realizzata dal Museo della Guerra di Rovereto e sostenuta dall'Assessorato alla cultura della Provincia IN INTERNET TUTTI I NOMI DEI CADUTI TRENTINI NELLA GRANDE GUERRA

Sono trascorsi 90 anni dalla fine della Prima guerra mondiale ed ora, per la prima volta, viene determinato con buona precisione il numero complessivo dei caduti, attraverso un’anagrafe dei soldati trentini morti in quel conflitto realizzata dal Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto con un progetto sostenuto dal Servizio Attività Culturali della Provincia autonoma di Trento. Sono 11.404 i nominativi inseriti (11.270 coloro che morirono indossando la divisa dell'esercito austro - ungarico).

L'aggiornamento del sito è possibile in ogni momento ed anzi è auspicabile proprio il coinvolgimento di singoli, famiglie, Comuni ed associazioni per rendere sempre più preciso un elenco che non è ovviamente definitivo. Oggi, nella sala stampa della Provincia, la presentazione dell'importante progetto con l'assessore alla cultura Franco Panizza, il dirigente dell'Assessorato alla cultura, Claudio Martinelli; il presidente e il provveditore del Museo della Guerra, Alberto Miorandi e Camillo Zadra (che ha citato il poeta Ungaretti e il suo "Nel cuore nessuna croce manca") e il ricercatore e curatore del censimento, Lodovico Tavernini. "Questo - ha detto Panizza - è un progetto di comunità per il recupero della memoria. Un passaggio importante, fortemente voluto, che ci permette di ricostruire una pagina decisiva della nostra storia, drammatica e dolorosa. Si tratta di un recupero doveroso e che ci indica, a partire dalle collaborazioni messe in campo anche per questa catalogazione on line senza precedenti, a disposizione di tutti, come non abbiano più senso le divisioni del passato e come ci si debba invece muovere lungo il sentiero della pace e della convivenza".

Con questa iniziativa - è stato detto alla presentazione - viene colmata una grave lacuna che si era aperta all’indomani della fine della guerra e che non si era più richiusa. Fu uno dei tanti aspetti del trauma vissuto dalla popolazione trentina nel passaggio dall’Impero asburgico al Regno d’Italia. Alla sua origine sta il crollo della macchina burocratica dello stato austriaco che, per effetto dei Trattati di pace, cessò di avere titolo della sorte dei caduti in guerra; per parte sua il Regno d’Italia, subentrato all’Impero asburgico, di fatto non si fece mai carico della memoria dei soldati trentini in uniforme imperial-regia, caduti combattendo contro la Triplice Intesa, se non uniformandoli nell’impropria condizione di soldati caduti per una causa nemica, "costretti a pugnare per l’oppressore".

In un’epoca segnata da un nazionalismo aggressivo e intollerante, questa situazione trovò espressione anche nelle restrizioni imposte dal Governo fascista alla erezione di monumenti ai caduti trentini, facendo sì che migliaia di famiglie e l’intera comunità trentina fossero private del lutto pubblico per la gran parte dei loro caduti.

Il Museo della Guerra di Rovereto cominciò a porre il problema di un censimento dei caduti negli anni Novanta del secolo scorso, con una ricerca condotta da Aldo Miorelli che permise di stimare in 10.501 il numero dei caduti trentini nella Grande Guerra.

Quel risultato rese improrogabile la realizzazione di una indagine puntuale, una vera e propria "anagrafe" dei caduti trentini che rendesse disponibile pubblicamente e in modo attendibile non solo il numero, ma un elenco nominativo, paese per paese.

Il progetto "Albo dei Caduti trentini nella Grande Guerra" prese l’avvio nel 2004 con alcune riunioni di impostazione della ricerca e alla fine del

2005 la Provincia autonoma di Trento, riconosciuta l’importanza del progetto, incaricò il Museo della Guerra di realizzare il censimento in vista della pubblicazione online dei risultati.

La ricerca ha riguardato tutti i caduti trentini, sia i molti che avevano indossato l’uniforme austro-ungarica, sia quanti avevano vestito il grigioverde, nati nel territorio del Trentino così come configurato al tempo dell’amministrazione austro-ungarica, inclusi quindi i nati in comuni oggi non più in provincia di Trento. Per analogia, sono stati considerati nel censimento anche i figli di trentini nati al di fuori del Trentino.

Nella categoria "caduti" sono stati considerati i soldati deceduti durante il conflitto oppure negli anni immediatamente successivi per cause ufficialmente ricondotte alla guerra, compresi infermiere e lavoratori militarizzati morti per cause di guerra.

Con l’ausilio di una scheda per la raccolta delle informazioni, informatizzata con la collaborazione di Nicola Vaccari e Massimo Zorer, la ricerca è stata realizzata da Lodovico Tavernini. Successivamente è stata predisposta la versione on line dei risultati, a cura del Sistema Informativo Trentino del Dipartimento Beni attività culturali (Valter Falagiarda e Chiara Sangiuseppe) e di Informatica Trentina. Ora l’"Albo dei Caduti trentini nella Grande Guerra" è consultabile nel portale www.trentinocultura.net.

La ricerca, lunga e minuziosa, ha dovuto avvalersi di fonti spesso incomplete e non prive di inesattezze. Già durante la costruzione del censimento molte collaborazioni con singoli ricercatori e con associazioni hanno messo a disposizione notizie importanti. Questa cooperazione sarà preziosa anche in futuro per implementare il database di ogni genere di informazioni capaci di rendere più completo questo doveroso per quanto tardivo - tributo alla memoria.

Di qui l’appello che rivolgiamo a chiunque disponga di informazioni, di immagini, di lettere, cartoline e diari relativi a caduti: consultando il sito troverà le indicazioni per inoltrarle al Museo della Guerra, che provvederà ad aggiornare periodicamente il database.

La scheda per la raccolta dei dati

Ogni caduto è stato registrato in una scheda suddivisa in blocchi tematici e predisposta per raccogliere i dati anagrafici: cognome, nome di battesimo, secondo nome, soprannome, stato civile, eventuale presenza di figli, provincia di nascita, sesso, data di nascita e di morte, professione, nomi dei genitori; i dati relativi a luogo di residenza, di nascita, di morte, di sepoltura; i dati relativi alla vita militare: forza armata e reparto al momento della morte, grado, riconoscimenti militari; le informazioni sulla morte: causa, condizioni e dettagli; le fonti: la bibliografia consultata, testi personali del caduto e loro collocazione; le foto disponibili; le note: altre informazioni, grado di completezza della scheda; il nome del compilatore e dei collaboratori.

I risultati del censimento dei Caduti

La consultazione delle ricerche già edite, gli elenchi di caduti presenti su 398 monumenti, il Tiroler Ehrenbuch, fondi di "pie memorie" di caduti nella Grande Guerra, le Verlustlisten (liste delle perdite), il "Bollettino del Segretariato per Richiamati e Profughi", hanno portato il numero dei nominativi rilevati a circa 11.400.

Sul grado di completezza della rilevazione, si può stimare dai dati ad oggi inseriti che per circa il 40% dei nominativi, nelle schede vi è un buon numero di informazioni, per un ulteriore 30% vi sono possibilità di integrazione a breve termine; per il rimanente 30% il lavoro di implementazione sarà più lento. Molto ci si attende da ricerche locali condotte con paziente minuzia che incrocino raccolte di memorie famigliari, documenti locali, archivi parrocchiali e comunali.

Bibliografia consultata

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