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IL MONDO DEGLI SCHüTZEN DIE SCHüTZENWELT |
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COMUNICATI STAMPA 2009 |
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comunicato nr. 1897 del 11.06.09 | LA SOLLEVAZIONE TIROLESE NEL CIRCONDARIO DI FAEDO | ||
L'assessore Panizza ha presentato a Faedo il
volume di Marco Zeni LA SOLLEVAZIONE TIROLESE NEL CIRCONDARIO DI FAEDO (m.n.) - Il libro "Faedo - Dalla Resistenza a Napoleone all'insurrezione Hoferiana. 1796-1809" di Marco Zeni, con presentazione di Tarcisio Corradini, che racconta la sollevazione antinapoleonica del 1809 nel circondario di Faedo, è stato presentato alla popolazione di Faedo dall'assessore provinciale alla cultura Franco Panizza, dagli autori e da Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino. "Il bicentenario della rivolta capeggiata da Andreas Hofer - ha detto l'assessore Panizza - ci offre l'occasione per approfondire il senso della nostra storia e della storia millenaria dell'Autonomia: non un privilegio e men che meno una regalia piovuta da chissà dove, ma invece il riconoscimento ad un'identità di popolo che molte figure, Andreas Hofer in questo caso, ma con lui molti altri ancora, hanno contribuito a creare". All'evento erano presenti anche la consigliera provinciale Caterina Dominici, assieme al sindaco di Faedo Bruno Faustini e al locale assessore alla cultura Diego Simoni. C'era talmente tanta gente in coda per assistere alla presentazione del volume "Faedo - Dalla Resistenza a Napoleone all'insurrezione Hoferiana 1796-1809" di Marco Zeni, con introduzione di Tarcisio Corradini, che alla fine s'è dovuto ripiegare sulla chiesa parrocchiale di Faedo, l'unico ambiente in grado di accogliere tutti. E' stata quindi una serata all'insegna della storia, più precisamente della storia locale di Faedo, raccontata nel libro di Zeni e di Corradini nell'ambito della ribellione tirolese del 1809. Marco Zeni e dopo di lui Tarcisio Corradini hanno brevemente illustrato il contenuto del volume: un libro di storia locale, è vero, di storia anche "minima" forse e di periferia, ma che grazie all'impegno di Marco Zeni s'è trasformato in un lavoro di approfondimento che ha gettato luce nuova sulla insurrezione pantirolese contro l'invasione bavarese, che era appoggiata e concretamente sostenuta dai Francesi. E' toccato invece a Giuseppe Ferrandi, nella sua veste di direttore della Fondazione Museo storico del Trentino, inquadrare storicamente la figura dell'Hofer: "La storia dell'insurrezione del 1809 - ha tra l'altro detto Ferrandi, - è l'esempio di un grande eroismo che finisce in tradimento a opera degli amici, che si spegne tragicamente nella delusione e nel dramma della solitudine di un uomo chiamato ad essere eroe forse per caso. Pur tuttavia, la figura di Andreas Hofer va studiata e sottoposta accuratamente a revisione critica, perché in essa noi possiamo leggere la testimonianza in embrione dell'autonomia. L'insurrezione contro la Baviera e contro i Napoleonici può essere letta e interpretata come una insurrezione contro la guerra, contro la violenza, contro la violazione delle proprietà individuali, ma anche contro l'attacco alle tradizioni, alla fede, alle norme consuetudinarie delle nostre popolazioni. Ed il bello di questo libro è che in esso noi troviamo un vero e proprio 'atlante' dei luoghi hoferiani in Trentino..." Più squisitamente politico è stato infine l'intervento dell'assessore Panizza. "Parlare oggi di Hofer e della ribellione tirolese del 1809, lungi dall'essere esercizio di vana retorica storica o di recupero nostalgico di epoche che non torneranno più, è più che altro uno stimolo reale a rileggere le pagine del nostro passato alla luce di un nuovo modo di intendere i rapporti tra le regioni, specie fra i territori che un tempo concorrevano a formare la macroregione tirolese. Quella che oggi noi chiamiamo Euregio. E' infatti in direzione di una Europa dei territori che oggi stiamo andando: un'Europa che basa la propria forza non sull'omologazione e sul livellamento, quanto invece sulle identità ben marcate e ben sostenute dalla convinzione e dall'entusiasmo di chi le vive in prima persona. Ecco perché il bicentenario hoferiano può essere considerato come il discrimine, lo spartiacque che divide un Trentino debole nei confronti del centralismo nazionalistico da un Trentino forte che recupera la propria identità di popolo. Un Trentino che considera la propria Autonomia non come un privilegio, bensì come il prodotto naturale di una storia lunga dieci secoli, che ebbe nel sussulto del 1809 uno dei momenti chiave nel quale i popoli vicini si unirono e si sentirono uniti." A questo rispondono le più diverse manifestazioni che rientrano nel cartellone dell'anno dedicato ad Andreas Hofer, "che ha un titolo profondamente esemplificativo - ha detto ancora Panizza: - La storia incontra il futuro. Perché è il nostro passato che si fa radice del nostro futuro. Perché è dai grandi personaggi della nostra storia, e non solo dall'Hofer, che possiamo trarre insegnamenti, esperienze e valori. Sono i valori della solidarietà e della coesione, che vogliamo trasmettere ai nostri figli come eredità irrinunciabile". Una bella serata, quella di Faedo, alla quale hanno preso parte rappresentanti degli Schuetzen e degli Alpini: "L'esperienza trentina è del tutto particolare - ha ricordato a questo proposito Franco Panizza. - Là dove altri vedono divisioni e steccati, noi cogliamo gli elementi di unità e di vicinanza, come gli Alpini e gli Schuetzen legati da una missione comune, essere la parte viva e passionale delle nostre comunità". |
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