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IL MONDO DEGLI SCHüTZEN

DIE SCHüTZENWELT

COMUNICATI STAMPA 2009

comunicato del 20.08.09 NUOVI RESTI UMANI AFFIORANO DAL PIZ GIUMELLA
Gli archeologi documentano il recupero

NUOVI RESTI UMANI AFFIORANO DAL PIZ GIUMELLA L'sssessore Panizza: "Il modo giusto di operare per rispettare l'identità e al memoria dei caduti"

Su segnalazione della Stazione del Soccorso Alpino di Santa Caterina Valfurva (Sondrio), pervenuta a Maurizio Vicenzi, direttore del Museo della Guerra di Peio "Peio 1914-18. La guerra sulla Porta", questa mattina una squadra di tecnici è salita a quota 3520 sul ghiacciaio del Piz Giumella e ha provveduto a raccogliere dei resti umani (incompleti e riferibili ad un arto inferiore) appartenenti a un soldato dell’esercito austro-ungarico, caduto con ogni probabilità durante la battaglia del San Matteo, avvenuta il 3 settembre 1918 e durante la quale furono colpiti anche i tre Kaiserschützen rinvenuti poco lontano, nell’estate del 2004.

Nell’intervento, coordinato dalla Stazione dei Carabinieri di Cogolo di Peio nella persona del comandante Domenico Oliva, e reso possibile grazie all’appoggio del Nucleo Elicotteri della Provincia autonoma di Trento, hanno operato i tecnici archeologi della Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici. Della squadra facevano parte lo stesso Maurizio Vicenzi, l’archeologo Nicola Cappellozza, l’agente forestale Guido Moreschini e il collaboratore del Museo di Peio, Rinaldo Monegatti.

L’intervento rientra nella più ampia azione della Provincia autonoma di Trento che mira a tutelare i beni della Prima Guerra mondiale che sempre più di frequente affiorano a seguito dello scioglimento delle coltri glaciali. In particolare, il corretto recupero dei resti umani riferibili a soldati è un tipo di intervento che esige una metodologia di tipo archeologico, grazie alla quale possono essere recuperati dati utili alla definizione del profilo biologico del caduto e anche alla ricostruzione della sua identità personale. L’assessore Panizza ha affermato: "Dobbiamo operare con un metodo che garantisca il rispetto dell’identità e della memoria dei caduti, di qualunque esercito essi facessero parte".

Oltre che in area glaciale la Soprintendenza opera anche nelle aree degli altopiani, in collaborazione con l’Università di Padova (prof. De Guio) e con l’Ospedale di Vicenza (dott. Galassi). Lo scorso anno la Provincia Aatonoma di Trento ha siglato un accordo di collaborazione con la Provincia di Vicenza per il corretto recupero delle salme dei caduti della prima guerra mondiale.

La Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici collabora da tempo con le istituzioni preposte alla verifica della natura del contesto e della provenienza dei resti umani e con le associazioni che intendono assicurare il dovuto rispetto delle salme dei soldati caduti (Procura della Repubblica, Carabinieri, Croce Nera, Onor Caduti).