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IL MONDO DEGLI SCHüTZEN DIE SCHüTZENWELT |
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COMUNICATI STAMPA 2009 |
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comunicato del 22.06.09 | INAUGURATA A FAEDO UNA TARGA DEDICATA AD ANDREAS HOFER | ||
Alla presenza dell'assessore Ugo Rossi INAUGURATA A FAEDO UNA TARGA DEDICATA AD ANDREAS HOFER Una croce illuminata ha poi brillato nella notte sulla valle dell'Adige (m.n.) - E' stata la consueta salva di fucili puntati verso l'alto dagli Schuetzen della Compagnia di Mezzocorona a solennizzare ieri nel tardo pomeriggio l'inaugurazione ufficiale sul sagrato antistante la chiesa parrocchiale di Faedo di una targa dedicata ad Andreas Hofer. "Nel bicentenario della sollevazione tirolese del 1809 - ha detto nel suo intervento di saluto l'assessore Ugo Rossi, a Faedo in rappresentanza della Giunta provinciale e del collega Franco Panizza, impegnato in una missione istituzionale in Boemia - vogliano sottolineare che il ricordo di quei lontani avvenimenti non è un'operazione dettata dalla nostalgia per un tempo che non tornerà più, ma il recupero della memoria delle nostre radici più profonde, di quell'identità che può oggi aiutarci nel gestire al meglio la nostra autonomia e nel consegnare la storia del nostro Trentino alle giovani generazioni". Una croce illuminata in località Brusadi, sopra Faedo, ha brillato dall'alto per l'intera notte sulla sottostante Valle dell'Adige, rispondendo ad analoghi e tradizionali fuochi accesi a Mezzocorona, Roveré della Luna e su su, per tutto il Suedtirol. "Bicentenario hoferiano 1809-2009: In ricordo degli abitanti di Faedo che sono insorti contro le invasioni napoleoniche a difesa della nostra terra". Recita così, la targa inaugurata ieri a Faedo sul sagrato antistante la chiesa parrocchiale, alla presenza di numerose autorità (il sindaco di Faedo in qualità di ospitante, l'assessore Ugo Rossi in rappresentanza della Giunta provinciale del collega Franco Panizza, assente perché impegnato con cinquecento trentini che stanno visitando la Boemia, il comandante provinciale degli Schuetzen Carlo Cadrobbi, i consiglieri provinciali Mauro Ottobre e Rodolfo Borga, il rappresentante degli Alpini) e di una gran folla di abitanti della zona e di curiosi venuti da fuori. A fare gli onori alla cerimonia, erano presenti la Compagnia degli Schuetzen di Mezzocorona e le delegazioni delle Compagnie di Lavis e di Rovereto. La targa, scolpita nella roccia calcarea tipica dei dintorni di Faedo, realizzata dallo scultore Johann Jacob, oltre alla scritta propone il volto ormai conosciutissimo del "Barbon" altoatesino, di quell'Andreas Hofer oste e capopopolo della Passiria, che nel 1809 si mise alla testa della rivolta dell'allora Tirolo contro la dominazione bavarese imposta dai Francesi e da Napoleone. Tradito da un amico, l'Hofer verso la fine del 1089 venne fatto prigioniero, trasferito con un lungo "pellegrinaggio" a Mantova, qui processato e infine, il 20 febbraio 1810, fucilato alla Cittadella. La comunità di Faedo partecipò attivamente, duecento anni fa, sia difendendo il proprio territorio dalle invasioni francesi di fine Settecento, sia aderendo convintamente alla ribellione del 1809, mettendo a disposizione i propri volontari. "E' proprio questo spirito volontaristico di difesa del territorio, - ha detto ieri il sindaco di Faedo Bruno Faustini - che noi oggi vogliamo recuperare come spinta morale a difendere la nostra autonomia, il nostro far da sé, quell'impegno di corresponsabilità che è la vera forza delle comunità municipali trentine". L'assessore Rossi, per parte sua, dopo aver lodato il lungo lavoro di ricerca storica che ha portato alla realizzazione di un volume che descrive le vicende storiche che si susseguirono dal 1796 al 1809 nel circondario di Faedo "ed oggi alla scopertura di questa lapide. Non abbiamo bisogno certo di statue e di lapidi per ricordare quel che siamo stati - ha detto ancora l'assessore Rossi, - ma il recupero di queste figure storiche dell'antico Tirolo e soprattutto dell'entusiasmo con cui le popolazioni locali aderirono a quella lontana ribellione sono lì a ricordarci che l'Autonomia dell'oggi è anche frutto di quel coraggio, che dev'essere quotidianamente riconfermato e soprattutto spiegato ai giovani, perché toccherà a loro portar avanti questo cammino di coscientizzazione e di responsabilizzazione". Aderendo poi ad una tradizione tipicamente sudtirolese, anche la comunità di Faedo, a notte fonda, ha acceso il "suo" fuoco in onore del Sacro Cuore di Gesù: una croce innalzata in località Brusadi, sopra Faedo, s'è accesa la sera ed è rimasta illuminata per tutta la notte, gettando la propria luce sulla sottostante valle dell'Adige. Per non dimenticare anche la fede che ha sempre sostenuto le genti di montagna. |
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