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IL MONDO DEGLI SCHüTZEN

DIE SCHüTZENWELT

 

"Uomini e genti Trentine durante le invasioni napoleoniche  1796 - 1810"

di prof. mons. Lorenzo Dalponte - Edizioni Bernardo Clesio Trento anno 1984

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5) le ragioni di questa ricerca

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Le ragioni di questa ricerca

Come spesso avviene in un'indagine retrospettiva dei tempi che furono, le prime ragioni della ricerca si trovano nel fascino stesso della storia, nel gusto di leggere un' avventura e di offrire così orizzonti più vasti e affascinanti alla propria umile esistenza. Lo studio del passato nasce di solito da questa curiosità profonda e stimolante di osservare da vicino quanto hanno fatto i predecessori in epoche spesso più difficili della nostra; tale studio poi acquista senso, perche vi si riflettono problemi del presente e taluni aspetti di questa stessa realtà in cui viviamo. Si constata spesso, inoltre, che perfino un ideale che i nostri predecessori hanno sentito e servito, anche se poi per loro si è rivelato un sogno, si è riaffermato in epoche seguenti in forme nuove, più concrete e più valide.

L'indagine in oggetto riguarda le invasioni napoleoniche nel Tirolo ed in modo specifico la resistenza opposta a tali invasioni da parte delle popolazioni tirolesi, che costituì uno dei fenomeni che più hanno pesato sulla storia del mondo.

Confrontando questa resistenza con le guerre di liberazione avvenute negli ultimi due secoli e principalmente con i moti insurrezionali odierni che coinvolgono vaste masse popolari dell'Asia e del Centro America, tale resistenza appare assai vicina e meritevole d'essere ri­chiamata perché fu la prima grande rivolta popolare della storia. Osò affrontare I'esercito più potente e meglio comandato del mondo, in una lotta cruenta e tenacissima che fece del Tirolo il simbolo di una nazione indomita e quanto mai risoluta a difendere la propria autonomia.

La lotta di liberazione, dapprima contro i Francesi e, in secondo tempo, contro gli alleati bavaresi, si raccoglie nella scena finale dell'anno 1809 attorno alla leggendaria figura di Andreas Hofer. Questo è l'ultimo atto della lotta, certamente quello più tragico e più ricco di emozioni. Ma la lotta inizio nel 1 796 e duro quindici anni, e mantenne aspetti di permanente guerra fredda contro «il padrone invasore», anche nei lunghi periodi d'interruzione.

Nella nostra ricerca, A. Hofer fa da sfondo agli avvenimenti principali del Tirolo italiano, serbando tutta la sua grandezza militare e morale di guerrigliero patriota. In primo piano presentiamo invece la storia di “Uomini e Genti trentine”, poco o affatto conosciuti, con il loro doloroso ed anche glorioso travaglio, accentrando l'at­tenzione su uno di loro, sul Comandante Bernardino Dal Ponte, che nell'opposizione alle invasioni francesi, dal 1796 al 1809, svolse un ruolo del tutto particolare. Se la storiografia moderna lo ricorda sommariamente e lo presenta con espressioni più denigratorie e passionali che scientifiche, ci è parso tuttavia, ad un esame più attento e approfondito, ch'egli meriti un maggiore e migliore rilievo storico.

Non rientra nelle intenzioni di questa ricerca di riprendere in esame le cause che hanno condotto le popolazioni del Tirolo ad opporsi alle invasioni francesi. Vi sono al riguardo opere poderose, monumentali, documentatissime, di storici sia austriaci che italiani, le quali offrono un quadro vivo ed esatto di quest'epoca1.

A noi interessa in primo luogo conoscere meglio e da vicino chi veramente fu Bernardino Dal Ponte che fin dall'inizio contrastò le invasioni francesi in coraggiose azioni di guerra come bersagliere volontario dapprima e poi come capitano di compagnia e che nel settembre 1809 si proclamo Comandante Superiore del Tirolo Italiano. Su di lui abbiamo cercato e trovato “un po' di notizie che se non si potranno chiamare col nobile titolo di storia, hanno però della storia perché sono vere”2. Sono notizie che riflettono più che altro avvenimenti locali, fatti di cronaca ed episodi talmente minuti da sembrare aneddotici, ma che, ciononostante, concorrono a fare la storia della nostra terra.

Ci è parso inoltre opportuno riportare le notizie che riguardano il Dal Ponte nel quadro più generale delle vicende storiche a cui prese parte e ricordare gli episodi più salienti della sua azione di combattente nel contesto storico in cui essi sono avvenuti, perche, diversamente, sarebbe assai difficile capirne il senso e la portata. Sono fatti, grandi e piccoli, che si intrecciano e si condizionano a vicenda. Richiamano sulla scena molti attori, uomini di tutte le valli trentine, di ogni ceto, dal contadino al nobile, dal bracciante al magistrato. Se non hanno svolto una parte rilevante come quella del Dal Ponte, sono però a lui vicini, serbano con lui una costante comune nella lotta insurrezionale e meritano pertanto d' essere tolti dall'oblio dove un certo tipo di storiografia li ha abbandonati.

Nel parlare di questi uomini e delle popolazioni trentine e nel ricostruire quanto essi hanno vissuto e sofferto, abbiamo data maggior spazio agli avvenimenti giudicariesi, perché principalmente sulle Valli Giudicarie abbiamo incentrato l'indagine storica di quanto è avvenuto tra il l796 e il 1810. Per necessità di un limite anzitutto e perché sorpresi dall'abbondanza e varietà del materiale che “la miniera giudicariese” può offrire alla storia del Trentino. Ci auguriamo che altri, più attenti e raffinati come storici, sappiano metter mano in altre zone inesplorate del ricchissimo panorama storico della nostra provincia. Qui, col nome di Valli Giudicarie non si intendono strettamente le sette Pievi “citra et ultra Duronem”, ma si allarga l'accezione geografica alla Valle di Ledro e all'Alto Garda, perché in questo periodo Riva del Garda fu per le Valli Giudicariesi un centro di somma importanza commerciale, militare ed amministrativa3

In secondo luogo, chi seguirà. con attenzione la traccia cronologica di quanto è avvenuto in queste valli, potrà facilmente cogliere il valore emblematico ed esemplificativo che esse hanno per tutta la terra trentina e per qualsiasi valle.

Viene offerto in queste pagine un capitolo di storia assai significativo per capire quelle virtù di fierezza montanara, di silen­ziosa tenacia, di civile solidarietà e di profonda fede che hanno contraddistinto le popolazioni trentine negli ultimi due secoli. Virtù che si sono espresse in forme vive e benefiche nella cooperazione e nell' emigrazione di gruppo, in una identità di intendimenti e di azioni mostrati, anche in tempi recenti, dalle truppe alpine in guerra come in pace, insieme ai corpi volontari dei vigili del fuoco, nel generoso soccorso ai terremotati del Friuli e dell'Irpinia.

Questa ricerca vorrebbe essere pertanto un modesto contributo ad una storia veramente “popolare” della terra trentina ed in particolare di quella giudicariese, perché siamo convinti che il protagonista della storia è il popolo, anche se troppo spesso gli si nega un volto ed una voce. In questo nostro lavoro ci siamo serviti soprattutto di manoscritti dell'epoca, e di documenti inediti, scoperti negli archivi parrocchiali e comunali o in possesso di famiglie private.

Ovviamente, pur trovando in essi testimonianze credibili di situazioni e di fatti vissuti in prima persona, non abbiamo potuto accettare ogni affermazione come probativa e veritiera. Non si può infatti ignorare che il testimone contemporaneo non è sempre esente da passionalità e da punti di vista personali nei giudizi che esprime. Abbiamo colto i testi esaminandoli e confrontandoli con più documenti per favorire una ricostruzione degli avvenimenti quali essi realmente furono, almeno nella sostanza, se non fu possibile farlo in ogni particolare: senza volerli giudicare, persuasi come siamo che fare della storia non è istituire dei processi, ma solo capire perche certe cose sono avvenute e come sono avvenute. Non vogliamo presumere di esserci riusciti, ma questo fu il nostro intendimento ed i1 nostro sforzo.

 

1 A nostro parere, Ie principali opere delia numerosa pubblicistica sono:

- Dr. FRANZ KoLB. Das Tiroler Vol/{ in seinem Freiheitskflmpf 1796-1797. Tyrolia Verlag Innsbruck 1957. (E un libro documentatissimo, di 900 pagine. dense di notizie, di considerazioni e di confronti. A detta dell'Autore, l'opera richiese anni di intenso lavoro per esaminare oltre 20.000 atti d'archivio, conservati nelle biblioteche di Innsbruck. Siccome la lotta nei primi due anni fu guidata dal governo centrale, sia le direttive date che le informazioni richieste furono tutte diligentemente protocollate).

HIRN JOSEF. Die Erhebung Tirols im Jahre 1809, Innsbruck 1909. CORSINI UMBERTO. Il Trentino nel secolo XIX, Rovereto 1953. ZIEGER ANTONIO. Napoleone nel Trentino, Trento 1921.

ZIEGER ANTONIO. Andreas Hofer, Edizione Pro Cultura 1982. FERRANDI MARIO. Storia del Trentino e Alto Adige, Rovereto 1972. BERTOLUZZA ALDO, Napoleone a Trento. Trento 1970.

DEGIAMPIETRO CANDIDO, Le milizje 10 cali fiemmesi, Ed. Pezzini, Trento 1981.

2 IGNAZIO CARLI, Memorie e Pensieri (Manoscritto, La sera del 16 gennaio 1864).

3 A conferma di questa affermazione si indica un fatto che si ripeterà frequentemente, anche se in forme e misure diverse: (Dai Libri Copiali 91/247, II Serie) «Per ordine del Supremo Comando abbisognano, oltre i carri soliti, settantacinque carri per la condotta del pane e altri quaranta carri per il trasporto dei foraggi da Riva a Pieve di Bono. L'ufficio Pretoriale di Riva e quello Luogotenenziale di Stenico prenderanno le opportune disposizioni, perche ancora domani sia pronto a Riva il numero suddetto di carri" BARONE DE MOLL, Commissario di Guerra, Rovereto 24/VII/1976